GABRIELE
Cronaca

Sicurezza sui treni, resta tanto da fare. E chi viaggia mostri senso civico

La sicurezza sui treni: la necessità di interventi preventivi e la responsabilità dei viaggiatori. Gabriele Moroni riflette sulle sfide e le possibilità di miglioramento, coinvolgendo anche il ruolo attivo dei pendolari.

Moroni

Alcuni anni fa ho inviato a “Vita da pendolare“ una mail scritta dopo avere letto l’amaro sfogo di un capotreno aggredito e picchiato, nell’indifferenza dei viaggiatori, durante un viaggio serale. Da allora la situazione è cambiata? Vorrei tanto di sì, ma non credo. Mi rendo conto, oggi come allora, che vigilare su tutti i treni è impossibile, sia per il personale ferroviario, sia per le forze di polizia, costretti a fare quotidianamente i conti con i propri impegni e con i numeri dell’organico. Mi chiedevo e mi chiedo: il controllo non potrebbe iniziare in maniera preventiva dalle stazioni, per esempio verificando se chi si appresta a salire su un treno è provvisto oppure no del documento di viaggio?

Gianfranco, Varese

A distanza di tempo non possiamo che tornare a dare ragione al nostro lettore e affezionato corrispondente di Varese. Anzitutto vanno riconosciuti gli sforzi fatti in questi anni in tema di sicurezza. Certo, come suggerisce Gianfranco, la prevenzione sarebbe utilissima a monte, prima che inizi il viaggio. L’idea si scontra, però, con una serie di ostacoli e di situazioni oggettive, a cominciare da quel discorso di organico al quale accenna, giustamente, il lettore. Ma anche noi viaggiatori potremmo fare la nostra piccola parte. Per esempio, segnalando la presenza di chi si trova in evidente stato di alterazione. Oppure qualcuno che tiene un atteggiamento aggressivo o irrispettoso nei riguardi degli altri passeggeri. Poi interverrà chi ha autorità e veste per farlo. I pendolari hanno tante qualità. Fra queste c’è sicuramente il senso civico. E quando si presenta l’occasione ne sanno dare ampia prova.

mail: gabrielemoroni51@gmail.com