Lombardia, continua frenata Omicron: si resta in giallo. E l’arancione si allontana

I ricoverati nei reparti verso il rientro nel limite, l’incidenza è sotto la media nazionale

Attilio Fontana

Attilio Fontana

di Giulia Bonezzi

La Lombardia la prossima settimana rimane in zona gialla, ha annunciato il governatore Attilio Fontana con qualche ora d’anticipo sul monitoraggio settimanale del Ministero della Salute e dell’Istituto superiore di sanità. E anche questo è un piccolo segnale di fiducia, per una regione che dava per scontato un prossimo passaggio in zona arancione un paio di settimane fa. Invece l’arancione, sfiorato al monitoraggio del 14 gennaio quando la Lombardia, superato di tre punti il limite del 30% di occupazione Covid dei reparti, si era fermata al 16,8% a fronte di una soglia del 20% per le terapie intensive (il venerdì successivo sarebbe arrivata al 18%, se la Regione non avesse aumentato il plafond di letti da 1.530 a 1.810), ora si sta allontanando: i numeri di giovedì 27 gennaio, che han fatto testo al monitoraggio di ieri, davano le rianimazioni occupate da pazienti Corona al 14%, e l’area medica al 31,2% del denominatore invariato di 10.457 letti.

Intanto, nel giro di ventiquattr’ore i reparti Covid non intensivi si sono svuotati di altri cento pazienti (effetto di 276 nuovi ricoveri e 376 dimissioni): ieri in Lombardia avevano 3.164 ricoverati, pari al 30,3% dei letti e vicini dunque a rientrare sotto la soglia dell’arancione anche con questo parametro, che in una settimana è sceso di oltre cinque punti dal 35,6% del monitoraggio del 21 gennaio. Quanto al terzo parametro, l’incidenza che in Lombardia aveva superato il limite di 50 già la seconda settimana di novembre 2021 e in tutta Italia è andata fuori controllo con la quarta ondata carburata a Omicron sotto Natale, nella nostra regione cala da tre settimane: dopo il balzo da 1.442 nuovi contagi settimanali ogni centomila abitanti (all’epoca quasi il doppio dei 783 che registrava la media nazionale) tra il 24 e il 30 dicembre a 2.578 nella prima settimana del 2022, l’incidenza tra i lombardi è scesa a 2.490 nuovi contagi per centomila tra il 7 e il 13 gennaio, poi a 2.132 per centomila tra il 14 e il 20 gennaio e la scorsa settimana si è attestata a 1.762, per la prima volta sotto la media italiana (1.823) da quando la nuova variante ha fatto sballare il pallottoliere.

"Si conferma la frenata dei contagi - osserva il governatore Fontana -. Ora attendiamo che il Governo accolga le richieste avanzate in Conferenza delle Regioni: eliminare la classificazione in zone e semplificare le quarantene, soprattutto in ambito scolastico, concentrandosi in particolare sui positivi sintomatici. La Lombardia e il Paese hanno la necessità di rimettere in moto l’economia e la vita". Non sono solo le Regioni in pressing sul Governo a proiettarsi verso il futuro scommettendo sulla ritirata di Omicron (ieri in Lombardia si sono registrati 21.329 nuovi positivi al coronavirus, il 12,1% su 175.870 tamponi): persino il presidente della Società italiana di virologia, Arnaldo Caruso che dirige il laboratorio di Microbiologia del Civile di Brescia, confida che la vittoria di Omicron, ormai dominante nel mondo, sulla variante Delta prospetti "una fase diversa, migliore. Intravediamo la fine della pandemia. Nel momento in cui vedremo decrescere in modo significativo questo picco, dovremmo pensare a una nuova normalità".

La premessa per iniziare a progettare il dopo-Omicron sono ovviamente le vaccinazioni, come mostrano anche i dati sui contagi scolastici in Lombardia, che alle medie e alle superiori dopo la riapertura post-natalizia sono in calo, mentre sono esplosi alle elementari e ancor più all’asilo: la popolazione tra i 12 e i 19 anni in Lombardia è vaccinata all’87%, all’82% con un ciclo completo e al 29% con la terza dose; quella tra i 5 e gli 11 anni a giovedì era coperta con la prima dose al 34%, al 13% anche con la seconda, mentre i bimbi più piccoli non sono vaccinabili. Oggi e domani scatta il primo open weekend per i 5-11 enni: all’hub pediatrico del Portello tutti i bimbi della provincia di Milano potranno presentarsi senza prenotazione dalle 8 alle 19, senza intralciare le iniezioni prenotate dato che ci sarà un percorso dedicato. È necessario che i genitori portino un proprio documento d’identità (con foto) e la tessera sanitaria del bambino.

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