Sì al Ministero innovazione con sede a Milano

Achille

Colombo Clerici*

Sono favorevole alla proposta, avanzata domenica scorsa a Cernobbio dall’onorevole Matteo Salvini di istituire, con sede a Milano, un Ministero per l’innovazione, la digitalizzazione e l’intelligenza artificiale; unendomi a Lettera 150, il think tank composto da circa 300 docenti universitari coordinato dall’accademico ed ex parlamentare Giuseppe Valditara. Infatti l’istituzione che deve predisporre e attuare misure per favorire l’innovazione del sistema economico può operare in modo più efficace, mirato e tempestivo se è a contatto immediato e all’interno dell’ecosistema delle imprese che generano brevetti, delle università e dei centri di ricerca che trasferiscono tecnologie, dei servizi specializzati di ingegneria e di consulenza tecnica e brevettuale, e questo ecosistema è forte e integrato proprio nell’area milanese. Inoltre, a Milano si trovano anche le banche e i fondi di venture capital e di private equity per operazioni di finanziamento, aggiunge Giampio Bracchi, presidente emerito della Fondazione Politecnico di Milano e componente di Lettera 150. Torno a ribadire la necessità che a Milano e alla sua regione venga assicurato un ruolo che renda più forte il legame con l’Europa progredita; fattore che l’Italia ha interesse a rafforzare. Come sta avvenendo con il Progetto Portello, la nuova sede della Rai, sul quale Assoedilizia è più volte intervenuta, i cui lavori si concluderanno prima delle Olimpiadi Invernali 2026. Cito inoltre due casi emblematici. Milano è la capitale finanziaria italiana, ma, ai fini dell’efficienza del sistema, non può contare su alcune precondizioni, tra le quali il trasferimento da Roma di Consob finalizzata alla tutela degli investitori, all’efficienza, alla trasparenza e allo sviluppo del mercato mobiliare italiano. Questa considerazione vale anche per alcune funzioni ispettive svolte dalla Banca d’Italia in tema di vigilanza su banche e intermediari finanziari e di controllo in materia di antiriciclaggio. Ebbene, il coordinamento della vigilanza dovrebbe aver sede a Milano, anche ai fini di una maggior efficienza. Teniamo presente che Bankitalia e Consob hanno già proprie filiali nel capoluogo lombardo, ma con funzioni ridotte.

*Presidente Assoedilizia

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