SIMONA BALLATORE
Cronaca

Sì a corridoi accademici E rette azzerate alla Iulm

Borse di studio a chi arriverà e aiuti concreti ai 18 già iscritti: ecco le prime misure. Appello della ministra Messa: atenei uniti. In Statale 200 ucraini, in Bicocca 82

di Simona Ballatore

"Pronti ad accogliere studenti, docenti e ricercatori dall’Ucraina e ad aiutare i nostri iscritti": gli atenei milanesi rispondono compatti all’emergenza e alla lettera inviata ieri mattina dalla ministra all’Università Cristina Messa. È stato istituito un primo fondo ad hoc da 500mila euro, una misura promossa dal Mur e contenuta nel decreto-legge approvato in Consiglio dei Ministri per chi è già presente in Italia o avesse bisogno di accoglienza. All’orizzonte l’apertura di nuovi corridoi accademici: si sta sondando la disponibilità, ateneo per ateneo. L’appello è stato lanciato anche ieri mattina, in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico della Iulm che, nel pomeriggio, ha messo a terra le prime misure, approvandole in Cda: saranno riviste - ridotte in modo cospicuo o azzerate - le rette degli studenti ucraini iscritti, che ad oggi sono 18. E saranno aperte borse di studio a copertura totale per gli studenti in arrivo dall’Ucraina che si iscriveranno nell’ateneo di via Carlo Bo, com’è stato fatto per tre studentesse afghane che oggi studiano e sono ospitate nel campus. "Nella sua lettera la ministra Messa chiede una linea comune di disponibilità all’accoglienza – sottolinea il rettore Gianni Canova –. Noi ci siamo. E da venerdì siamo in contatto con le altre università lombarde". Gli studenti ucraini che sono già iscritti negli atenei milanesi non sono pochi: la Statale ne conta 200, in Bicocca sono 82; 80 studiano nelle sedi della Cattolica, tra questi 37 a Milano, più sette iscritti ai master. Una ventina gli studenti con cittadinanza ucraina che frequentano le lezioni in Bocconi, più due prof e il program manager per il programma di accelerazione di B4i, Bocconi for Innovation: è in Italia da 12 anni, tutta la sua famiglia è in fuga da Kiev. Quattro i laureandi dell’università Vita-Salute San Raffaele, tutti afferenti all’area medica: l’ufficio “International Student Engagement“ li sta seguendo da vicino e messo a disposizione il servizio di sostegno psicologico.

"Oltre al tema dell’accoglienza si apre quello dell’educazione alla pace – sottolinea Canova –. Come ateneo abbiamo aderito all’iniziativa della Rete delle Università italiane per la Pace. Deve entrare nei programmi, anche di ricerca. Noi, la generazione più istruita, risolviamo ancora i conflitti facendo parlare le armi? Con una strategia dei massacri? Dobbiamo formare una nuova generazione che sappia affrontare le controversie". Intanto questo pomeriggio in Statale ci si interrogherà su “Ucraina, storia di un’invasione russa annunciata“.