Milano, 21 novembre 2014 - Una donna ha denunciato di aver perso il bimbo che portava in grembo a causa di una manganellata che avrebbe ricevuto negli scontri di martedì scorso a Milano, quando le forze dell'ordine erano intervenute per gli sgomberi di due centri sociali in via Ravenna a Milano, in zona Corvetto. La donna, che è una 37enne madre di altri figli, è stata ricoverata la notte scorsa alla clinica Mangiagalli. A seguito della segnalazione dell'ospedale, il procuratore aggiunto Maurizio Romanelli del dipartimento antiterrorismo della Procura del capoluogo lombardo, titolare delle inchieste sul raid al circolo Corvetto del Pd e sugli incidenti scoppiati durante e dopo gli sgomberi di case occupate e spazi sociali, ha disposto degli accertamenti sulla vicenda.
L’avvocato Eugenio Losco, che assiste la donna, non vuole rilasciare dichiarazioni perché c’è una “delicata indagine in corso” ma conferma la denuncia d’ufficio dell’ospedale Mangiagalli. Secondo le fonti ospedaliere, tra la presunta manganellata ricevuta dalla donna e il suo recente aborto, non ci sarebbe un nesso di causalità. I medici che l'hanno visitata sembra infatti che non abbiano riscontrato lesioni o ematomi compatibili con la manganellata e tali da determinare la perdita del bambino.
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