REDAZIONE MILANO

Seveso inquinato: "Acque tinte di viola"

L’allarme del comitato che già si batte per bloccare la vasca di laminazione

Il Seveso si colora di viola e cresce la preoccupazione degli attivisti del comitato “No Vasca” e dei residenti del Supercondominio di via Papa Giovanni XXIII. Come se non bastasse il rischio delle polveri sottili sotto le loro finestre, vale a dire le emissioni derivanti soprattutto dalla lunga collinetta realizzata con le terre di scavo sull’argine destro del fiume per la costruzione della vasca di laminazione, nel primo pomeriggio di lunedì il corso d’acqua era più scuro al confine tra Bresso e Milano, nel tratto tra l’area di cantiere e la tombinatura di via Ornato. I cittadini di via Papa Giovanni XXIII lo hanno notato affacciandosi dalle loro finestre e dai prati di via Aldo Moro, dove si tengono i presidi dei gruppi “No Vasca”.

In poche parole, è tornato alla ribalta ancora una volta il pessimo stato di salute del Seveso, tra i tre fiumi più inquinati d’Europa, dove sversano liquidi anche oltre 1.400 scarichi abusivi. Subito il comitato si è attivato con una segnalazione al Comune di Bresso e al Parco Nord Milano, perché la inoltrino ad Arpa, come da procedura prevista: "Il fiume appariva di un intensissimo colore violabordeaux proprio al confine tra le due città. Erano presenti anche schiume", hanno scritto nel report inviato ai due enti.

L’esposizione alle acque fortemente inquinate, con le case a una decina di metri dalla sponda sinistra, "aumenta la nostra preoccupazione – sottolinea Matilde Minella, portavoce del comitato –. Questa nuova situazione dimostra ancora una volta la necessità di un intervento mirato di bonifica degli scarichi nel fiume. È incredibile quanto accade: siamo noi cittadini a essere le sentinelle dell’ambiente del Seveso. Se non controlliamo noi, non controlla nessuno". Lo sguardo è verso il futuro, con l’invaso artificiale da 250mila metri cubici: "Queste acque con sostanze inquinanti sarebbero raccolte nella vasca di laminazione a soli 30 metri dai palazzi, esponendo la popolazione a esalazioni di origine sconosciuta", conclude la portavoce Minella.

Giuseppe Nava