Seveso, 6 milioni per le vasche di Senago

Nuova convenzione sull’opera anti-esondazioni: il costo sale da 30 a 36 milioni di euro. Fondo extra dalla Regione.

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di Massimiliano Mingoia e Nicola Palma

Il cronoprogramma resta invariato, ma il costo dell’opera lieviterà rispetto a quanto previsto inizialmente. Nuova tappa nell’accidentato iter che dovrebbe portare nel giro di un anno all’entrata in funzione della prima vasca di Senago, opera ritenuta fondamentale dai tecnici per limitare le piene del Seveso e mettere al riparo il quartiere Niguarda dal rischio continuo di esondazioni. Come si legge in una determina dirigenziale dell’Area Risorse idriche e igiene ambientale di Palazzo Marino, i rappresentanti di Regione, Comune e Aipo (l’ente che si occupa del bacino del Po) hanno sottoscritto una nuova convenzione (quelle precedenti di durata triennale sono andate a scadenza dopo alcune proroghe) sugli invasi in corso di realizzazione nel territorio di Senago. Nel documento, sottoscritto dagli enti pubblici finanziatori del piano (10 milioni da Regione Lombardia e 20 dal Comune di Milano) e dalla stazione appaltante, si spiega che "l’intervento ha subìto modifiche progettuali, successive alla rescissione contrattuale tra Aipo e l’associazione di imprese aggiudicataria del primo appalto dei lavori". Sì, perché all’Ati guidata da Artifoni è subentrato nell’agosto scorso il tandem composto da Consorzio Costruttori Infrastrutture e Impresa Luigi Notari.

"Tali modifiche – si legge ancora nel provvedimento – hanno portato a una ridefinzione dell’importo totale del progetto", anche se la quota parte che Palazzo Marino corrisponderà ad Aipo è rimasta "invariata". L’incremento del budget previsto è stato stimato in poco più di 6 milioni di euro, portando l’investimento totale a 36,2. A cosa è dovuta questa variazione? Al fatto che è cambiato nel corso degli anni l’importo per metro cubo del materiale di scavo non riutilizzato nella realizzazione delle opere: prima era valutato a 4 euro (con una compensazione di circa 7 milioni), poi la crisi dell’edilizia e le conseguenti difficoltà economiche per gli operatori del settore hanno fatto scendere il prezzo a 50 centesimi al metro cubo.

Tradotto: all’appello mancano 6,2 milioni di euro, cioè la differenza tra i circa 7 milioni di prima e i 448.860 euro che ora l’appaltatore garantirà ai costruttori per quella terra. Di conseguenza, sarà necessaria un’ulteriore iniezione di denaro per raggiungere quota 36,2 milioni di euro e arrivare così alla cifra necessaria per realizzare entrambe le vasche di Senago. Stando a quanto risulta al Giorno, i fondi dovrebbero arrivare dalla Regione, in particolare dal cosiddetto "piano Marshall" di rilancio dell’economia lombarda da 3,5 miliardi di euro.

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