Sesto San Giovanni, mega hotel sulle ex Falck: "E' un mostro di cemento"

Proteste da parte del comitato Mazzini-Acciaierie, ma i responsabili dell'operazione lo difendono: "Elevati standard ambientali"

Rendering del nuovo albergo

Rendering del nuovo albergo

Sesto San Giovanni - Diciannove piani, che si sviluppano su circa 16mila metri quadri fuori terra, per 301 camere. È stato progettato dallo studio internazionale di architettura e design Antonio Citterio Patricia Viel il nuovo albergo che sorgerà entro il 2026 nel lotto Unione Zero delle ex Falck. L’hotel persegue "i più elevati standard di sostenibilità ambientale ed efficienza energetica, con l’obiettivo di ottenere la certificazione Leed Gold" e vedrà due marchi del Gruppo Accor. Novotel occuperà 204 camere destinate all’offerta tipica delle strutture ricettive per periodi relativamente brevi della clientela leisure e business, mentre Adagio avrà 97 serviced apartments per la media-lunga permanenza.

Nei giorni scorsi la proprietà delle ex Falck ha siglato un accordo vincolante con Accor, leader mondiale del settore, per la locazione dell’albergo tramite il suo partner Amapa per 25 anni. "Siamo orgogliosi che due nostri marchi storici facciano parte di questo importantissimo progetto di riqualificazione urbana", ha commentato Jerome Lassara, VP Development Southern Europe di Accor. L’hotel sorgerà a ridosso della nuova stazione e vicino alla Città della Salute e della Ricerca, che accoglierà circa 4mila visitatori giornalieri.

"Insieme al mastodontico studentato di 15 piani, all’estremo di via Acciaierie, anche questo edificio rimane quel che è realmente, indipendentemente da quale prestigioso studio di architettura lo abbia disegnato: di dimensioni spropositate rispetto all’area in cui verrà posizionato – denuncia il comitato Mazzini/Acciaierie -. Con gli altri 5 edifici privati avremo una bella muraglia di cemento e acciaio, progettata, certo, secondo i più elevati standard di sostenibilità ambientale ed efficienza energetica e qui ci sentiamo presi un po’ in giro". Eppure per l’operatore la "sostenibilità sociale, oltre che economica e ambientale" resta la parola d’ordine. "Il nostro impegno in Hines è contribuire a testimoniare come la rigenerazione di un’area trascurata da tempo possa essere un volano per le realtà e la comunità già esistenti, oltre che attrarre altri cittadini grazie a nuove residenze, uffici, studentato e a un’eccellenza unica nell’ambito della salute", ha dichiarato Mario Abbadessa, senior managing director & country head di Hines Italy.

 

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