di Chiara Zennaro
Con quasi 100mila studenti fuori sede, di cui 66.381 solo a Milano, la Lombardia è la regione italiana che ospita il 19% di universitari che si allontanano da casa per studiare. Cgil, Cisl e Uil Lombardia, insieme all’Unione degli universitari e ai sindacati degli inquilini, Sunia, Sicet e Uniat hanno presentato un dossier all’incontro “Il diritto allo studio ha casa in Lombardia?“ alla Statale di Milano, a cui hanno partecipato anche gli assessori regionali alla Casa e all’Istruzione, Alessandro Mattinzoli e Fabrizio Sala, e il presidente dell’Anci Yuri Santagostino.
Dalla ricerca emerge che i posti letto nella regione sono 8.758, un dato cresciuto del 20% rispetto a dieci anni fa, quando erano 7.301. A oggi sono in fase di costruzione o di ampliamento sono 8 progetti nell’hinterland milanese per 1,431 posti letto. "La maggior parte si concentra tra Milano e Pavia - spiega Simone Agutoli, coordinatore dell’Udu di Pavia -. L’università di Bergamo ha più di 21.000 iscritti, ma dispone solo di 157 posti letto per il diritto allo studio. A Milano i posti letto Dsu sono 6.340. Nove studenti su dieci in Lombardia sono costretti a rivolgersi ai privati". Per gli alloggi pubblici la Regione ha investito 24,2 milioni di euro, che risultano però insufficienti. "La Lombardia per ogni studente investe 130140 euro l’anno, la Toscana 230240", confronta Agutoli. Meno di uno studente su dieci ha quindi accesso ad un alloggio pubblico: gli altri si rivolgono ai privati. Gli affitti più alti sono a Milano, dove pesano sul 46% della spesa degli studenti. Una camera singola sfiora i 600 euro, una doppia costa in media 345 euro. Pavia invece risulta essere una delle città del Nord più abbordabili, con 280 euro per una singola e 204 per una doppia. La Borsa di studio erogata per gli studenti fuori sede in base all’Isee è di 3.115 euro all’anno. In tutta la regione, solo 23.971 studenti la ricevono, poco più del 10% dei richiedenti. Per gli studenti che si rivolgono ai privati per un alloggio non esiste un sussidio dalla regione. "Solo nel 3,9 % dei casi viene applicato il canone concordato per studenti, perché la scelta è a discrezione del proprietario", dice Leo Spinelli del Sicet. I sindacati hanno presentato dieci proposte per il diritto allo studio e alla casa, tra cui la richiesta alla Regione di impiegare 40 milioni di euro dal Next Generation Ue nel quinquennio 2022-20226 per la creazione di 20mila posti letto entro il 2030.