SIMONA BALLATORE
Cronaca

"Serve sostegno e ci tagliano le ore" L’allarme degli educatori delle coop

La doccia fredda: stipendi da meno di 900 euro e compresenze di bimbi gravi che hanno diritto a più aiuto

di Simona Ballatore

Doccia fredda alla vigilia dell’anno scolastico: "Il 70% degli educatori di sostegno subirà una riduzione del monte ore a 28 ore, al posto di 35". A lanciare l’allarme, i dipendenti delle cooperative che - per il Comune di Milano - si occupano del sostegno nei nidi e nelle materne. "Avremo uno stipendio a volte inferiore ai 900 euro, circa 250300 euro in meno in busta paga", calcola chi si è visto ridotto il servizio e ancora non sa quale sarà la destinazione e quanto disterà da casa. "Ci saranno conseguenze su famiglie, single, qualcuno cambierà lavoro, qualcuno magari perderà la casa, qualcuno dovrà limitarsi nel fare la spesa, qualcuno potrà dare 30 al posto di 50 ai propri figli, qualcuno dovrà andare via e perdere l’indipendenza", scrivono in un accorato appello, che stanno diffondendo per fare conoscere una situazione che "impatterà anche sui bambini e sulle famiglie", perché "ci sarà un taglio di migliaia di ore complessive annue sui bambini disabili: ore di intervento in meno, che sono aria e pane per loro, per compiere miglioramenti significativi".

Lo scorso anno erano aumentati gli educatori di sostegno: se il rapporto solitamente è di un educatore ogni due bambini in difficoltà, non era possibile quando i bimbi si trovavano in "bolle" diverse, per evitare contagi e focolai. Si torna ora alle regole pre-Covid. "Ma ci saranno educatori di sostegno che dovranno gestire la compresenza di bambini disabili gravi e non gravi. Per non parlare della continuità educativa completamente spazzata via", spiega un educatore. Qualcuno è già stato spostato su altri posti.

Ieri pomeriggio c’è stata una riunione in Comune con la Cgil per capire come affrontare queste situazioni con le cooperative coinvolte. "Un incontro breve - anticipa un’educatrice - in cui è stato spiegato che in due cooperative, in particolare, sono stati fatti lo scorso anno tanti contratti a tempo indeterminato da 35 ore. Tra due o tre settimane, dopo l’avvio dei servizi, si ritroveranno per valutare ogni singolo caso e il fabbisogno di quest’anno". Che cresce anche nei servizi dell’infanzia (come nella scuola dell’obbligo) con l’arrivo delle certificazioni in corso d’anno.

Nidi e materne inizieranno gradualmente il 5 settembre, per poi entrare a regime con gli inserimenti. Nel frattempo però tante educatrici ed educatori sono stati trasferiti in altre scuole o si sono visti il monte ore tagliato.

"Siamo ancora qua a lottare per i bambini disabili affinché venga garantito il necessario totale sostegno educativo per compiere significativi progressi. La solidarietà è una cosa importante. L’alzare anche un dito è importante – scrivono –. Perché non è tempo dei fiorellini, degli unicorni, e degli arcobaleni “andrà tutto bene” . È tempo di combattere per la dignità , per una professione, per i diritti, per una scuola che non fa differenze".