Riciclaggio Italia-Bahamas, sequestrati beni per 4,5 milioni a imprenditore bergamasco

Già condannato per presunte tangenti per 'oliare' l'assegnazione di subappalti di opere pubbliche in Lombardia, tra cui il collegamento ferroviario tra il Terminal 1 e 2 di Malpensa

Un sequestro preventivo di beni per un valore di circa 4,5 milioni di euro è stato eseguito dalla Guardia di Finanza di Milano a carico di un imprenditore bergamasco. Si tratta di una vecchia conoscenza per le Fiamme gialle, l'uomo era già stato arrestato nel 2016 nell'ambito di uno dei filoni d'indagine della Dda su un sistema di presunte tangenti per oliare l'assegnazione di subappalti di opere pubbliche in Lombardia, tra cui anche il collegamento ferroviario tra il Terminal 1 e il Terminal 2 di Malpensa. Il sequestro, attivato per una spoporzione tra redditi dichiarati e quelli reali, riguarda 13 fabbricati e 27 terreni nelle province di Bergamo e Brescia, gran parte dei quali di proprietà di una società di capitali riconducibile all'imprenditore. La misura, disposta dalla sezione misure di prevenzione del tribunale guidata da Fabio Roia su richiesta del pm Bruna Albertini, riguarda anche il capitale sociale e il patrimonio di una società proprietaria di un'azienda che opera nel settore della ristorazione ed organizzazione eventi, concessa in affitto a terzi (non coinvolti).

I precedenti

L'imprenditore bergamasco era già stato definitivamente condannato per i reati di associazione per delinquere, trasferimento fraudolento di valori, corruzione per atto contrario ai doveri d'ufficio, bancarotta fraudolenta e reati di natura fiscale. Nelle successive attività investigative, insieme alla moglie, è stato altresì condannato in via definitiva per riciclaggio. In particolare, riguardo ai reati di riciclaggio emersi in seguito a rogatorie, oltre alla condanna definitiva, sono state confiscate somme ritenute  provento dei reati per 1,4 milioni di euro.

Operazione off-shore

Il denaro sarebbe stato 'ripulito' mediante trasferimento su un conto corrente acceso presso un istituto di credito sito alle Bahamas, intestato ad una società di diritto panamense ed alimentato da flussi finanziari provenienti da rapporti bancari svizzeri. Le ulteriori indagini economico-finanziarie hanno consentito di rilevare una sproporzione tra i redditi dichiarati e gli investimenti effettuati nel periodo in cui ha commesso i reati che gli sono stati addebitati.

Il ruolo della moglie

Nello specifico è stato documentato come l'imprenditore, utilizzando provviste finanziarie di provenienza illecita, abbia conseguito la titolarità di un cospicuo patrimonio immobiliare, sia tramite una società intestata alla moglie che attraverso un'altra società detenuta in maggior parte da un soggetto giuridico con sede negli Emirati Arabi Uniti. Sono attualmente in corso le operazioni di immissione in possesso dei beni sequestrati, tra cui le quote della società proprietaria di un ristorante di Trescore Balneario (gestito da terzi non coinvolti nel caso) all'amministratore giudiziario, nominato dalla sezione distrettuale misure di prevenzione del tribunale di Milano. 

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro