Quattro immobili sequestrati al boss di Rho, Cristian Bandiera. Si fingeva nullatenente

Il figlio del capo della locale di ‘ndrangheta rhodense, Gaetano, aveva acquistato tre appartamenti e un capannone per somme molto inferiori al valore reale e li aveva messi a reddito

Rho (Milano) – Sequestrati quattro immobili, tre appartamenti e un capannone a Lainate, ad un boss della locale di 'ndrangheta di Rho. Un patrimonio immobiliare ingente, che sarebbe stato acquistato per una somma di molto inferiore al valore reale e messo a reddito, per riscuotere i canoni di locazione tramite persone di fiducia, progettando anche di adibire i locali a B&B.

Il boss

La Polizia di Stato nelle scorse ore ha eseguito un provvedimento di sequestro di prevenzione emesso, su richiesta congiunta del Procuratore della Repubblica e del Questore di Milano, dal Tribunale di Milano - Sezione Autonoma Misure di Prevenzione, a carico di Cristian Bandiera, 49 anni, ritenuto elemento di spicco della locale di 'ndrangheta di Rho, figlio del vecchio boss della locale di Rho, il 74enne Gaetano Bandiera.

Le conversazioni del boss sono state intercettate
Le conversazioni del boss sono state intercettate

Le intercettazioni

Il 49enne intercettato al telefono dagli investigatori dice: "Ne voleva 140, gliene ho dati 70mila anche se il notaio mi aveva detto di alzare la cifra altrimenti si capisce che è una truffa". E spiega che la palazzina è intestata a un prestanome, "perché io non posso avere niente di intestato. Ho fatto la carta dal notaio, lui non mi può fottere, perché è sempre un tossico, capito?". E infine, "cosa voglio fare? non è che li compro gli appartamenti per tenermeli?".

Le indagini

Dalle indagini emerge "la discontinuità dei redditi familiari e la loro entità, inferiore al reddito minimo di sussistenza, con mancanza di risorse economiche lecite, risultano sproporzionati rispetto all’acquisto del compendio immobiliare oggetto del sequestro". Il destinatario del sequestro è stato arrestato nel mese di novembre 2022 dalla Squadra Mobile della Questura di Milano, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip di Milano. A carico del 49enne, già arrestato nel 2010 e condannato per omicidio, sono stati raccolti "indizi di appartenenza" alla 'ndrangheta fin dal 2008. La misura cautelare eseguita nel novembre 2022 aveva riguardato oltre 50 persone accusate a vario titolo di associazione mafiosa, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti e spaccio, traffico di armi, estorsioni ed altro. Il 49enne, in continuità con la figura paterna già condannata per reati associativi, aveva agito con violenza e minaccia, aveva il controllo mafioso sul territorio di pertinenza, anche attraverso rapine, minacce, percosse, danneggiamenti seguiti da incendio. Oltre ai quattro immobili siti nel comune di Lainate, sono anche stati sequestrati i saldi attivi dei rapporti in essere riferibili all’indagato e ai suoi prestanome.  

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