
Il nonno di Ferdinando Iazzetta aveva un negozio di abbigliamento a Napoli, aperto dopo una vita a lavorare come operaio alle Manifatture Cotoniere Meridionali. Il nipote, che vive a Milano da 12 anni, ha scelto di seguire la stessa strada, aprendo però un negozio online. Attività appena partita, a febbraio. "Abbiamo investito per partire circa 20-25mila euro – spiega Iazzetta – compreso l’acquisto del primo stock di merce, la creazione della piattaforma e le attività di marketing. Con la stessa somma, a Milano, non riuscirei neanche ad allestire un negozio". Il target è la fascia d’età 30-40 anni. La formula prevede la vendita online (sul sito Goodgriffe.com e sul portale collegato Maglianapoli.it) di capi d’abbigliamento e accessori di marca e, in parallelo, anche la creazione di un nuovo marchio. "Il lancio è con una maglia celebrativa dello scudetto del Napoli – spiega Ferdinando Iazzetta – dedicata a un momento storico per la mia città d’origine e a una festa per i napoletani che vivono in tutto il mondo". Il mondo dell’e-commerce, però, è fatto di luci e ombre. Costi relativamente bassi di apertura e gestione delle attività, ma anche l’alta concorrenza in un mercato saturo, che solo a Milano vede 1935 imprese attive. Poi c’è il prezzo da pagare per sponsorizzarsi sui social, e le tariffe imposte da Amazon per accedere a quel canale di vendita.
"Abbiamo scelto di stare su Amazon ma di non puntare su quel canale perché per noi non sarebbe conveniente – sottolinea Iazzetta – l’algoritmo sta distruggendo tanti piccoli e medi esercenti dell’e-commerce. Nel 2004 ho avviato una prima attività di vendita online e all’epoca il mercato era vergine, c’era ancora diffidenza nel fare acquisti su internet. In vent’anni si è moltiplicato il volume d’affari, il settore è diventato una macchina industriale, ma sono cresciute anche le complessità".
Andrea Gianni