"Segregazione degradante" Ospiti del Pat vittime due volte prima il virus, poi le chiusure

Il rapporto del Consiglio d’Europa critica le misure di sicurezza adottate tre anni fa nella Rsa. La replica della direzione: "Restrizioni allora imposte dalla pandemia, ora tutto è tornato normale" .

"Segregazione degradante"  Ospiti del Pat vittime due volte  prima il virus, poi le chiusure

"Segregazione degradante" Ospiti del Pat vittime due volte prima il virus, poi le chiusure

Quella "segregazione prolungata" degli anziani per le misure anti-Covid - dopo la strage dei nonni al Pio Albergo Trivulzio, tre anni fa - potrebbe essere considerata un trattamento disumano o degradante. A sostenerlo è il Cpt, organo anti tortura del Consiglio d’Europa, nel rapporto basato sulla visita condotta alla “Baggina“ un anno fa. Sono osservazioni che si riferiscono all’emergenza del passato, replica in sintesi il Pat: oggi nella più grande casa di riposo di Milano è tornata la normalità.

"Già le indagini della Guardia di Finanza - commenta Alessandro Azzoni, il presidente di Felicita, l’associazione dei familiari - avevano rilevato il ritardo con cui il Pat mise in atto le misure di contrasto al virus, nel 2020. Ora la commissione del Consiglio d’Europa attesta che si passò da una sottovalutazione del virus a un eccesso di sicurezza imposta, misure esagerate che impedirono agli ospiti i contatti con i familiari, di fatto segregandoli nella struttura".

Nel suuo rapporto, l’organo europeo ritiene che "l’elevato livello di segregazione degli anziani li ha trasformati di fatto in detenuti e ha avuto effetti graduali e deleteri sul loro stato di salute somatico e mentale". Ecco gli esempi. "La durata massima delle visite di familiari - si legge nella relazione - era di 45 minuti a settimana". E "strettamente sorvegliate dal personale per evitare il contatto fisico e impedire lo scambio di oggetti". L’organo del Consiglio d’Europa scrive che "le stesse restrizioni hanno avuto effetti deleteri lenti, graduali ma notevoli sul loro stato fisico e mentale. Inoltre nel documento si evidenzia che "gli anziani di entrambe le Rsa hanno espresso frustrazione e rassegnazione per quelle che consideravano misure sproporzionate e indefinite".

"l rapporto del Cpt - replica la direzione del Trivulzio - fa riferimento a un sopralluogo avvenuto nella struttura un anno fa e delinea uno scenario che va da febbraio 2020 a marzo 2022. In quel lasso di tempo, come è noto, la pandemia ha imposto diversi gradi di restrizioni rispetto alle visite ai pazienti necessarie al contenimento del contagio da Covid-19. La direzione del Pat ha sempre applicato le normative nazionali e, come tutte le strutture sociosanitarie, ha valutato le misure più consone ed efficaci". Però eccessive, per l’organo di controllo.

M.Cons.

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