MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

Sede Rai a Milano È scontro nel Pd dopo il no del Lazio

Il governatore Zingaretti: l’audiovisivo resti a Roma. I dem lombardi: basta con gli sterili campanilismi

di Massimiliano Mingoia

La guerra Milano-Roma dopo l’annuncio della nuova sede Rai al Portello continua. Stavolta a dar fuoco alle polveri è il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, ex segretario del Pd, che in un’intervista al Messaggero afferma: "Mi sono sempre battuto per il rafforzamento di tutte le città italiane, senza sterili campanilismi. Ma è anche vero che ogni città ha le proprie vocazioni, che derivano dal tempo, dalla tradizione e da consolidate esperienze: e l’audiovisivo, la produzione televisiva, la tv pubblica sono proprie di Roma, della Capitale d’Italia e del Lazio". Zingaretti non cita esplicitamente la nuova sede di produzione Rai negli ex padiglioni fieristici milanesi ma di fatto contesta che giovedì scorso il consiglio di amministrazione della Tv di Stato abbia approvato lo studio di fattibilità per la ridefinizione complessiva degli assetti produttivi e degli uffici amministrativi di Milano e abbia dato il via libera alla nuova sede Rai al Portello. Il suo messaggio politico è chiarissimo: il cuore della Rai resti a Roma, nessun investimento a Milano, niente Saxa Rubra del Nord.

Non saranno "sterili campanilismi", come accenna sopra il governatore laziale, ma ci assomigliano molto. Anche perché il sindaco Giuseppe Sala, targato centrosinistra, e il governatore lombardo Attilio Fontana, leghista, nei giorni scorsi hanno difeso la scelta del cda Rai e contestato la campagna stampa anti-Milano del Messaggero. In ogni caso Zingaretti motiva la sua presa di posizione anche con la tempistica a suo modo di vedere inopportuna della decisione del cda di viale Mazzini: "Penso innanzitutto che un cda in scadenza, come è quello della Rai, dovrebbe evitare scelte così strategiche a poche settimane dalla sua cessazione". Sarà, ma la questione sembra più di sostanza che di forme e di tempi. Tanto che quella sulla futura sede Rai al Portello si trasforma subito in una faida tutta interna al Partito democratico.

Il primo a replicare a Zingaretti è il segretario lombardo dei dem Vinicio Peluffo: "Il nuovo centro di produzione Rai a Milano non è una decisione dell’ultimo momento, ma una scelta industriale concepita due consigliature fa e tenuta colpevolmente nel cassetto per tre anni dal presidente Foa". E ancora: "Non è nemmeno la Saxa Rubra del Nord, un’espressione fuorviante volta a sollevare timori ingiustificati tra i lavoratori romani. Lo sviluppo della Rai a Milano è funzionale alla crescita e all’arricchimento dell’azienda, non certo al depauperamento della sede principale. Il progetto di Milano è strategico per la Rai, che ha bisogno di prospettive solide". Peluffo conclude così: "Il nuovo centro di produzione al Portello si deve fare e auspico che il nuovo consiglio di amministrazione vorrà passare dallo studio di fattibilità alla sua realizzazione in tempi rapidi".

Qualche ora dopo, rincara la dose la segretaria milanese del Pd Silvia Roggiani, anche lei a favore della nuova sede Rai nel capoluogo lombardo e critica sulla presa di posizione del presidente della Regione Lazio: "Dalla valorizzazione del centro di produzione Rai del Portello di Milano passa il rilancio dell’intera azienda. Sarebbe davvero un peccato vedere sminuita una grande opportunità come quella che ci troviamo di fronte, dopo anni di attese. I dibattiti attuali sono surreali e mirano a ridurre una questione importante in un derby o peggio in un acceso confronto campanilistico. Non vi è alcuna competizione, l’obiettivo è naturalmente quello di rafforzare entrambe le sedi, quella romana e quella del capoluogo lombardo. Questo progetto, che risale al 2017, è rimasto inattuato per troppo tempo".

Sempre sul fronte Pd, alla fine scendono in campo anche i senatori democratici eletti in Lombardia Simona Malpezzi, presidente del gruppo dem, Alessandro Alfieri, Eugenio Comincini e Franco Mirabelli, che contestano pure loro le dichiarazioni di Zingaretti: "Creare la struttura a Milano non indebolirà il polo romano, ma al contrario consentirà di rafforzare entrambe le strutture. È un’occasione di crescita per tutto il settore".