Alberto
Oliva
Si accende la Scintilla in via Canaletto al numero 11, una luce di speranza e di rinascita all’angolo con via Sangallo, dove aveva sede lo storico Ciak dove andava in scena il grande cabaret della Milano che fu. E proprio all’insegna di quel sapore da spettacolo di altri tempi, apre il nuovo spazio di Paolo Scotti, noto produttore e impresario teatrale che, durante il primo lockdown, ha deciso insieme con la moglie Lucia e una coppia di amici avvocati, Alessandro Casella e Barbara Fezzi, di buttarsi in questa nuova avventura spericolata e ottimista. Hanno scelto una via con tanto verde, i bei dehors con il bambù nel cuore di Città Studi per aprire un bar che non vuole essere solo un bar, ma già si annuncia come un caffè letterario che unisce arte, spettacolo, degustazione e fotografia.
All’entrata si viene accolti con la bella dedica che Massimo, il fornitore di vini, ha fatto al suo papà, il grande Marcello Marchesi che appare in una foto in mezzo alle gemelle Kessler: "Con quella bocca puoi bere ciò che vuoi" è scritto sulla foto, e non si potrebbe fare invito migliore. A fianco a quella foto c’è anche Giorgio Gaber, per accogliere i clienti all’insegna della musica milanese, che sarà protagonista di alcuni live acustici all’aperto nei mesi estivi. Il nome Scintilla evoca il Futurismo e denuncia fin da subito lo sconfinato amore di Paolo per l’arte in tutte le sue forme. Un’intera parete è tutta dedicata ai grandi fotografi con quaranta scatti d’autore che ritraggono spettacoli teatrali, sfilate di moda, ma anche scenari di guerra immortalati da firme del calibro di Nicola Casamassima, Chico de Luigi e numerose donne, fra cui Monica Cordiviola. Paolo sogna già una stagione ricca di aperitivi letterari, con autori che presenteranno i loro libri, musica d’ambiente e sapori magici con la degustazione di bottiglie selezionate con passione e gusto. Questi primi mesi serviranno di rodaggio, per poi partire alla grande con la nuova stagione, sperando che Milano possa ripartire con entusiasmo e serenità, ritrovando i suoi spazi ibridi in piena forma e con tanta voglia di tornare ad essere punti di riferimento sul territorio. Se volete, a Città Studi, da oggi c’è un tipico "baretto di zona", ma con una Scintilla in più.