Se Dante avesse preso il treno...

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Gabriele

Moroni

Ogni giorno un ritardo o cancellazioni non motivate, tipo venerdì 13 alle 18.23 in partenza da Lodi (la S1 non ha mai fermate straordinarie disponibili, i diretti in transito non l’aiutano con fermate locali). La stazione di Lodi è in degrado pietoso: erba alta tra i binari, si temono crolli di intonaco, senza servizi igienici da anni. A Melegnano non abbiamo notizie da anni del ripristino della S12, che già arrivava qui (e che anzi andrebbe prolungata fino a Lodi, realizzando un progetto di metropolitana leggera, con un treno ogni quindici minuti, degno di una città con la facoltà di Veterinaria, accanto al parco tecnologico padano. A bordo continua a mancare la controlleria e di conseguenza non si è sicuri. Trenord deve fare di più. Rfi deve fare le opere (utilizzando il PNNR, questa volta ci sono anche i soldi). I sindaci (e i candidati sindaci) dovrebbero sostenerci, fare fronte comune e organizzare pubbliche assemblee su questi argomenti, alla presenza di Trenord, Rfi e anche di Regione Lombardia. I carburanti sono diventati costosi e sono da sempre molto inquinanti: vedere il parcheggio a San Zenone al Lambro, vuoto per 34, dovrebbe dare tristezza e delusione, far riflettere se tutti stiamo facendo la nostra parte per salvare il Pianeta. Ma si sa, occhio non vede, cuore non duole, o come diceva Dante, "non ragionam di lor, ma guarda e passa".

Massimo Baldi

Comitato pendolari

Sud Milano e Lodigiano

Dante patì molte traversie. Se avesse vissuto anche quella del pendolarismo, avrebbe forse scritto versi anche più severi di quello che nel Canto III dell’Inferno riserva ai cosiddetti "ignavi". Un verso famoso, entrato nell’uso comune con più di una variante. A chi lo dedichiamo?

mail: gabrielemoroni51@gmail.com

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