SIMONA BALLATORE
Cronaca

"Civiche... da tre soldi": a Milano la protesta contro i tagli (citando Bertolt Brecht)

Studenti in assemblea permanente. Pronta una lettera aperta alla città. Domani presidio sotto Palazzo Marino e azione-spettacolo in 5 lingue Appello dei sindacati: "Così Milano rischia di perdere la sua anima"

Alle Scuole Civiche sei giorni di autogestione in vista della manifestazione

Alle Scuole Civiche sei giorni di autogestione in vista della manifestazione

Milano – Due mesi fa si erano affidati all’ Antigone di Sofocle - e alla profezia dell’indovino Tiresia - per portare in scena la protesta contro i tagli alle Scuole Civiche: "La città è malata a causa del tuo volere". Domani si ispireranno al teatro di Bertolt Brecht per rappresentare non L’opera da tre soldi ma “Le Civiche da tre soldi“, un’azione artistico-politica - frutto di un’autogestione lunga sei giorni, che ha coinvolto tutte le scuole dirette da Fondazione Milano - creata alternandosi tra le sedi, dalla Luchino Visconti all’Altiero Spinelli, dalla Claudio Abbado fino alla Paolo Grassi, dove sono approdati ieri.

"Scenderemo nuovamente in piazza in concomitanza con la seduta del Consiglio comunale e stiamo preparando una lettera aperta alla città – anticipa Michelangelo Canzi, rappresentante degli studenti della Civica di teatro –. Siamo in assemblea permanente. Non solo i tagli ad oggi sono confermati, ma la situazione è peggiorata. Il 19 febbraio sono state fatte promesse che non sono state mantenute. Da qui al 2026 è in previsione un ulteriore taglio del 65% dei finanziamenti: lo abbiamo visto nero su bianco ed è gravissimo perché lo si sapeva già a gennaio".

C’è anche una ’clausola’ al nuovo contratto formativo che preoccupa gli studenti delle quattro civiche del Comune: "Una postilla, in fase di iscrizione, indica che i corsi potrebbero non partire – sottolinea ancora Michelangelo –: per fare un esempio, dal 1951 ad oggi per la prima volta si rischia che il corso di recitazione della Paolo Grassi non parta. Con le cifre stanziate è poi impossibile progettare la didattica". Domani faranno sentire la loro voce, in cinque lingue, ai piedi di Palazzo Marino: "Perché è il nostro interlocutore polemico privilegiato – spiega il portavoce degli studenti –: stiamo lavorando insieme per creare questa azione artistica di protesta ispirata a Brecht e alle sua Opera da tre soldi per mostrare la situazione grottesca in cui ci troviamo. Per il benessere stesso della cittadinanza serve cultura. Quello che sta succedendo qui, in questi sei giorni di autogestione, è qualcosa di forte".

C’è chi si occupa del testo, chi dei cori, mentre i ragazzi della Altiero Spinelli traducono il loro “Brecht“ rivisitato in cinque lingue. Intanto anche le prossime iscrizioni paiono “congelate“: si è in attesa del bando. Le date di iscrizioni variano di anno in anno, ma l’anno scorso a marzo risultavano già aperte, per esempio, quelle per la Scuola Interpreti e traduttori e per Musica.

Scenderanno in piazza al fianco dei lavoratori e degli studenti anche le sigle sindacali, compatte. L’ultimo incontro con le direzioni delle Scuole civiche di Milano si era chiuso con un nulla di fatto ed era stato dichiarato lo stato di agitazione, inviando la nota al prefetto.

"È gravissimo che la direzione generale e il Cda abbiano manifestato l’intenzione di mettere in campo un’unica azione, quella della propria tutela legale attraverso una clausola da far sottoscrivere con le nuove iscrizioni e che le sottoporrebbe alla conferma del finanziamento comunale - spiega Lucilla Pirovano, segretaria Fp Cgil Milano –. Una scelta pericolosissima che porterebbe un danno irreversibile all’attrattività delle scuole".. "Tagliare le risorse ad un soggetto culturale come Fondazione Milano significa perdere una delle migliori risorse della città che ci avvicina alla storia europea, basti pensare alle scuole civiche di Berlino e Parigi – aggiunge il segretario generale della Camera del Lavoro, Luca Stanzione –. Milano non perda la sua anima".