LAURA LANA
Cronaca

Sesto, la scuola materna verso il trasloco al centro sociale

Dopo la chiusura per inagibilità della Marzabotto, l'amministrazione sta ipotizzando lo spostamento al Baldina

Il centro di aggregazione del quartiere

Sesto San Giovanni (Milano), 17 luglio 2021 - I bambini della materna? Al centro sociale. È la soluzione che ha trovato l’amministrazione dopo la chiusura, per inagibilità, dell’intera scuola Marzabotto, che ospita la scuola primaria e tre classi della scuola dell’infanzia. Un’indagine strutturale sull’edificio ha evidenziato gravi problemi di staticità e di vulnerabilità sismica: da qui la decisione di far traslocare tutti gli studenti. Se classi elementari confluiranno nella vicina media Calamandrei, dove sono già iniziati i lavori di adeguamento degli spazi, per le sezioni della materna il percorso appare più accidentato.

Il Comune avrebbe intenzione di inserirle temporaneamente nella sede principale Savona, utilizzando alcune aule oggi dedicate ai laboratori, cercando però, nel medio termine, una diversa soluzione nel territorio per almeno due classi. Così, nella riunione del consiglio d’istituto della Marzabotto, la direzione scolastica ha dichiarato che lo spazio individuato dall’amministrazione potrebbe essere il Centro Sociale Baldina, dove dovrebbero essere effettuati, durante l’autunno, dei lavori di messa a norma per poter accogliere i bambini a gennaio.

“Come Centro Sociale Baldina saremmo felici di contribuire a trovare una soluzione al problema gravoso e urgente che riguarda la scuola del quartiere. Riteniamo altresì che, nel caso in cui le dichiarazioni della Dirigente Scolastica dovessero rivelarsi fondate, la scelta sia quanto meno inopportuna in ordine a diversi motivi. In particolare, per fattori di carattere economico, di tempistiche inadeguate e di impatto sociale sul territorio”. Lo stabile di via Forlì, sede del centro sociale da 26 anni, è una struttura non accatastata che risale ai primi anni ’70, che negli anni è stata manutenuta e curata dagli stessi soci e risulta adeguata alle attività sociali lì organizzate.

“All’interno dello stesso quartiere esistono altre soluzioni percorribili: la scuola media Calvino, recentemente ristrutturata, lo stabile comunale di via General Cantore il cui giardino, adiacente a quello dell’istituto Marzabotto, consentirebbe di mantenere all’interno dello stesso lotto le scuole di tutti gli ordini e gradi”, sottolinea il Baldina.

Nei prossimi giorni i tecnici del municipio effettueranno alcuni sopralluoghi, tra cui al centro sociale di via Forlì. “La priorità è rivolta alla fascia 3-6 anni e alla garanzia del diritto allo studio e alla socialità – spiega l’assessore all’Educazione Roberta Pizzochera -. Si stanno valutando diverse soluzioni e sarà scelta quella che si valuterà come migliore nell’interesse delle famiglie e dei bambini”. Il rischio è che si perda un luogo di aggregazione e un presidio storico in un rione periferico. “L’eventuale scelta di adibire a sede distaccata della scuola dell’infanzia lo stabile di via Forlì, lascerebbe il Centro Baldina e tutte le associazioni che ne fanno parte senza una sede – rimarcano i soci -. Quindi, cancellerebbe la funzione sociale svolta in questi quasi trent’anni di attività, la capacità di coinvolgimento dei cittadini, le iniziative culturali, ricreative, educative e politiche, la proficua collaborazione con le stesse scuole con cui è in fase d’avvio un progetto che sarà inevitabilmente interrotto”. Duro il j’accuse dei partiti di centrosinistra. “Con questo trasloco si vuole cancellare il centro sociale, dopo che già negli anni scorsi l’amministrazione aveva tentato lo sfratto senza riuscirci”.