
Milano, 30 settembre 2023 – Proteste e assenze “di massa“ tra i banchi della scuola di via Dolci, che da ieri ospita le undici classi della Martin Luther King, dichiarata inagibile dopo il crollo di un controsoffitto in un’aula e l’allagamento dell’atrio.
"Dal 2019 scriviamo mail su mail al sindaco e al Municipio - spiega la mamma di un bimbo di quinta, documenti alla mano -: ci sono state infiltrazioni; aule, palestra e mensa erano state chiuse a rotazione e una porzione di controsoffitto era già venuta giù. Ci rassicuravano che i lavori erano in programma, tra le priorità nell’“appaltone dei tetti“, intanto si procedeva per rattoppi, ma dei cantieri annunciati nemmeno l’ombra".
Mostrano le foto dei corridoi “puntellati“ e dell’ultimo crollo. "Altro che cronaca, abbiamo rischiato diventasse cronaca nera. E non è colpa dell’ultimo nubifragio", scuotono la testa i genitori: "Per dieci giorni, dopo l’estate, la scuola è stata dichiarata agibile. Poi si è aperto il tetto, per fortuna nel weekend. Quanto abbiamo rischiato?".
Le famiglie chiedono di accelerare i lavori per riavere la loro scuola. Ma anche di trovare una soluzione alternativa a quella di via Dolci, individuata dall’amministrazione per "garantire continuità didattica: c’è posto per tutte e 11 le classi e fa parte dello stesso istituto comprensivo", aveva spiegato la vicesindaco Anna Scavuzzo, che lunedì incontrerà le famiglie.
Nel frattempo le lezioni procedono a orario ridotto, c’è chi ha ritirato i figli e ha optato per una scuola privata, chi ha presentato domanda di trasferimento in altri plessi e chi non è ancora tornato in classe.
"In prima oggi erano in 13 su 38 - spiega un papà - in tutto c’era solo il 55% della King. Siamo arrabbiati per quanto successo, non ci si è resi conto della gravità. Ed è stato calato dall’alto un piano B che crea disagi alla maggior parte delle famiglie". In mattinata una delegazione ha incontrato anche Stefano Maullu, deputato e coordinatore FdI Milano, e tre consiglieri.
"Via Dolci non può essere la soluzione – ribattono i genitori –, non è ben servita dai mezzi pubblici, a piedi ci si mette più di mezz’ora, con la macchina altrettanto perché il traffico è insostenibile e non ci sono parcheggi". Hanno fatto girare tra loro un sondaggio, chiedono di poter restare in quartiere, nel Qt8. "La prima alternativa che proponiamo è questa: sette classi in Ricci, le altre al Dudovich che è lì accanto e a 300 metri dalla King o possono essere trovati spazi nell’oratorio", ribadiscono. Hanno pure un “piano C“: "A parità di sacrifici, meglio la scuola di via Cilea: ci stanno tutti e si va controtraffico".
"Anch’io ho tenuto in questi giorni a casa mio figlio - racconta un papà di prima -, mia figlia maggiore da quest’anno è alle medie ed era in King. Conoscevo le magagne della struttura, ma anche la qualità dei docenti. L’ho riscelta per quello, perché garantivano i lavori e perché aveva caratteristiche uniche: era piccolina, con 220 persone nel parco della Montagnetta. Ora stiamo valutando cosa fare. Quanto successo non è colpa di un nubifragio ma dell’incuria. I nostri bambini hanno rischiato troppo".
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