
Cavalletti di legno reggono cartelli fai-da-te con la scritta "Attenzione, bambini" e il segnale che indica la presenza di una scuola. "Ci siamo organizzati così, utilizzando il fondo cassa per creare questa segnaletica: il risultato è una mini strettoia mobile che costringe le auto a rallentare. Mio figlio è stato investito, se la caverà ma bisogna correre ai ripari: non deve più succedere a nessuno". Lo racconta Alessandro Dibenedetto, papà di un bimbo di 8 anni che frequenta la scuola elementare Caracciolo di via Iseo, zona Affori, dell’Istituto comprensivo "Don Orione". "Da tempo noi genitori lottiamo per mettere in sicurezza il punto di ingresso e uscita dalla scuola. Con l’emergenza Covid, i percorsi sono stati giustamente differenziati per evitare i contatti tra le classi: prima, tutti i bambini utilizzavano l’accesso tra le vie Gaeta e Ivrea mentre ora alcune classi, tra cui quella di mio figlio, entrano ed escono da quello di via Iseo.
La strada è stretta e non c’è molto traffico. Ma negli orari di ingresso e uscita dovrebbe esserci almeno un vigile a dare precedenza ai piccoli, perché se le auto non vanno a passo d’uomo l’incidente è sempre in agguato. Al suo bambino purtroppo è successo di essere preso in pieno da un'auto giovedì della settimana scorsa, all'entrata: "La ruota di una macchina gli è passata sopra la gamba, spezzandogli tibia e perone. Grave ma, nella sfortuna, siamo stati fortunati: poteva andare peggio. Ci fosse stato un agente a dirigere il traffico in quei pochi minuti, come succede in tante altre scuole, non sarebbe successo". O quantomeno le strisce pedonali.
Venerdì un gruppo di genitori e di bambini ha organizzato un sit-in spontaneo, mostrando i cavalletti autoprodotti per chiedere sicurezza. Anche la scuola si è attivata, segnalando la situazione al Municipio 9: "Per garantire il rallentamento - la risposta del presidente Giuseppe Lardieri - chiederemo una Zona 30 ed eventuali castellane".
Marianna Vazzana