Scuola a tempo pieno. Il 34% di chi ha l’orario normale lo vorrebbe

Vertice in Provveditorato con più di 100 presidi ma per 50 classi non potrà essere autorizzato L’appello: "Servizio da ripensare, serve uno studio di fattibilità sull’area metropolitana"

Una manifestazione per il tempo pieno a scuola

Una manifestazione per il tempo pieno a scuola

Milano, 25 maggio 2023 –  “Il 98 per cento delle famiglie ha chiesto il tempo pieno a Milano: si riesce a garantire per poco più del 93%". Il vertice di ieri mattina in Provveditorato, con oltre un centinaio di presidi delle scuole primarie, è partito da qui. Per uscire poi dai confini di via Soderini. "Il punto è ripensare un sistema in funzione del calo demografico (2.112 alunni in meno, ndr), ma anche delle necessità delle famiglie, che sono cambiate, e delle specificità delle scuole - sottolinea Anna Polliani, dirigente dell’Istituto comprensivo Simona Giorgi -. Serve uno studio di fattibilità sull’area metropolitana per il tempo pieno. E l’interlocutore non può essere solo l’ufficio scolastico milanese o regionale o il ministero. Anche il Comune dovrebbe rivedere i servizi integrativi fra scuola e dopo-scuola". Sul tavolo anche le 115 classi perse e l’aumento continuo delle certificazioni di disabilità.

“L’incontro è stato organizzato per spiegare ai dirigenti degli istituti comprensivi come ha lavorato l’Ust di Milano per “costruire” gli organici di diritto delle scuole primarie - spiega il provveditore, Yuri Coppi -. È stata data la possibilità di verificare situazioni specifiche e sono state date indicazioni sul lavoro che sarà fatto entro la fine di giugno per l’adeguamento della situazione di diritto a quella di fatto".

"È costante l a differenza tra la domanda di tempo pieno nella scuola primaria della provincia di Milano, il 98% circa, e l’offerta, che per l’anno scolastico 23/24 è superiore al 93%. Leggermente superiore alla percentuale del 22/23 - ricorda Coppi -. Il 34% degli istituti comprensivi ha chiesto la trasformazione delle classi successive alle prime, già autorizzate a tempo normale, a tipologia “tempo pieno”.

La trasformazione non è stata consentita. Nei casi in cui le classi prime sono in numero maggiore rispetto alle quinte “in uscita”, quelle autorizzate sono a tempo normale". Ovvero circa 50 classi. Oggi si tornerà ad accendere il faro sul tema con una “Marcia per la scuola dei nostri desideri“ alla quale parteciperanno il comitato Priorità alla Scuola e anche una delegazione di alunni e genitori della Cardarelli-Massaua, che chiedono quattro classi a tempo pieno.

"Cercheremo di garantire un’estensione oraria con l’organico di fatto, utilizzando il potenziamento e insegnanti che prestano servizio su più classi - commenta il preside Manfredo Tortoreto -. Ma è un cerotto, che può cadere nell’arco del tempo. Si devono premiare le scuole di quartiere, che magari avevano perso classi per cantieri e difficoltà, ma sono tornare ad attrarre".

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