Sfregi su muri appena puliti col bonus: alleati i vandali romani e milanesi

Gli esperti di graffitismo: "Si è creata una 'superfamiglia' con almeno 20 writer. In azione anche ragazze"

Milano - Dal marciapiedi alle finestre del piano rialzato, una scritta gigantesca rosa fluorescente con tanto di ombreggiature si ferma a pochi centimetri dagli infissi. L’ultimo sfregio di vandali che hanno deturpato a colpi di bombolette la facciata di un condominio di viale Dei Mille, sulla porzione affacciata in piazza Ascoli. "Appena ritinteggiata", dicono gli abitanti furiosi.

Bande di graffitari

Scritta su un palazzo di Milano
Scritta su un palazzo di Milano

“Qet“, si legge, acronimo di “Questo è troppo“, che gli esperti di graffitismo vandalico spiegano essere il nome di una crew, banda, nata a Roma e che ha trovato alleati milanesi legandosi pure alla nostrana Dlr (Delirium crew), già a sua volta unita alla GB (Gioventù Bruciata crew) che gravita a Quarto Oggiaro. Insomma, "una superfamiglia che ormai conta più di 20 associati, con anche ragazze, specializzati nella realizzazione di throw-up alti fino a 1,80 metri dai colori accesi". Nel mondo dei graffiti, questo termine indica una scritta realizzata con pochi colori e in poco tempo, in genere di forma rotonda, che occupa la più vasta superficie possibile. Obiettivo: avere più visibilità e rendere ancora più costosa e impegnativa la rimozione. E mentre la banda è in azione, non mancano mai le riprese da postare poi sui social. Lettere gigantesche sono comparse anche in altre zone: in viale D’Annunzio, tra corso Lodi e via Brembo, in viale Pisa, dove la “tag“, firma, abusiva verde e blu contornata di nero imbratta persino le tapparelle. E non passa inosservata la grossa scritta tra via Altaguardia e viale Sabotino.

Bonus facciate 'cancellato'

Scritta su un palazzo di Milano
Scritta su un palazzo di Milano

"Siamo esasperati – commenta Fabiola Minoletti, vicepresidente del Coordinamento comitati milanesi –. Dal 2021 il fenomeno dell’imbrattamento ha avuto una forte recrudescenza e sta andando verso una deriva vandalica. E troppi imbrattamenti colpiscono Milano nella totale indifferenza, come ci fossimo abituati a vivere in una città e in quartieri feriti nella loro bellezza". Numerosi immobili, sfruttando il “bonus facciate“ hanno cancellato le scritte. "Ma sempre più spesso – continua Minoletti – appena ripuliti vengono sporcati di nuovo. Così è successo in viale Abruzzi, da piazza Ascoli fino al civico 13: sono stati rovinati più palazzi, appena ripuliti. Ma i cittadini che dal 2008 hanno adottato quel tratto, ripulendolo non appena vedono comparire nuovi graffiti, non demordono".

Writer emergenti

Non c’è solo l’alleanza tra writer milanesi e romani: "Ci sono anche nuove tag emergenti, per esempio quelle dei writer Ranek e Greg", notano sempre gli esperti, referenti di comitati che raccolgono le segnalazioni di cittadini di vari quartieri. Notato anche un aumento di imbrattamenti su serrande, "specialmente per mano di writer già indagati. Privilegiano le “strutture mobili“ perché rischiano meno, in caso venissero colti in flagranza". Non risparmiate neppure le opere di street art regolari: anche queste, sempre più bersagliate dalle bombolette.

 

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