Scritte contro Gazprom, perquisiti

Alcuni giovani antagonisti milanesi sono stati perquisiti ieri dai carabinieri per l’accusa di "deturpamento e imbrattamento" per aver tracciato due mesi fa scritte con vernice spray che recitavano "il gas fossile uccide" e "basta affari con i dittatori" all’esterno delle sedi di due società, la Centrex spa e la Weedoo spa. Società che, come si legge negli atti, "si occupano di vendita e fornitura di gas ed energia per conto di Gazprom", la multinazionale russa attiva nel settore energetico. In totale, sono stati perquisiti nove ragazzi, tra cui due minorenni, ai quali, in due filoni di indagine distinti dei pm Francesca Crupi e Francesco Cajani, vengono contestati anche imbrattamenti, sempre del 19 marzo, "di un edificio di interesse storico in via Verdi", dove ha sede la filiale di una banca, durante un corteo studentesco, oltre che delle sedi delle due aziende legate al colosso russo.

E ancora scritte sui muri sempre dello stesso istituto di credito e del Provveditorato delle Opere Pubbliche di piazza Morandi, che risalgono a novembre scorso. I giovani perquisiti sono legati in particolare a due centri sociali milanesi, il Cantiere e il Lambretta. Secondo le indagini dei militari del Nucleo informativo e della stazione Vigentino, rispettivamente guidati dal tenente colonnello Emanuele Leuzzi e dal maresciallo Antonio Falivene, "il contesto in cui è maturata l’azione" contro le società legate a Gazprom (telecamere oscurate con "l’accensione di fumogeni") "è riconducibile a un ambito di contestazione di natura politico sociale". L’avvocato Mirko Mazzali, legale di alcuni giovani, ha commentato: "Perquisire delle abitazioni è un atto molto invasivo che dovrebbe riguardare reati molto più gravi di un semplice imbrattamento".

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