Rescaldina, sciopero Emerson: "Vogliamo lavoro"

Dipendenti in corteo dal sindaco. L’Amminsitrazione: faremo tutto il possibile

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di Giovanni Chiodini

In corteo - autorizzato nonostante i divieti Covid -, con bandiere e fischietti, i lavoratori della Emerson ieri mattina hanno attraversato le vie del paese, andando dalla loro azienda al municipio dove ad attenderli c’era il sindaco Ielo. Il primo cittadinoi - che nei giorni scorsi era stato avvisato dall’azienda della volontà di dismettere il sito produttivo rescaldinese portando la produzione in Malesia e in Germania - si è schierato apertamente a sostegno della lotta dei lavoratori e sulla necessità che quel sito resti produttivo. "Non vogliamo vedere immagini come la ex Pensotti di Legnano, non vogliamo che quell’area diventi una casbah. Schierarsi per la Emerson non è solamente schierarsi per il lavoro, ma anche per il sociale, per l’ambiente" ha ribadito il sindaco alla delegazione di lavoratori che ha incontrato in sala consiliare. "In questi anni di Covid sono già emerse molte criticità, gente che non riesce a pagare gli affitti, i servizi scolastici. Tra poco avremo anche quelli che faranno fatica a pagare le bollette di luce e gas...". Ielo ha ribadito che attorno a questa lotta per la permanenza di 120 posti di lavoro "deve ritrovarsi l’intero territorio". "Per fortuna abbiamo un anno di tempo, ma questo non ci obbliga a perdere tempo" ha aggiunto. Proprio per questo venerdì i lavoratori saranno davanti al municipio di Legnano. "La scelta liquidatoria, facile per la Emerson e per i suoi profitti, non può passare" ha sottolineato Antonio Del Duca della Fiom Cgil Ticino Olona, "L’incontro di oggi col sindaco è stato positivo. Da lui abbiamo avuto non solo solidarietà ma anche un preciso impegno ad essere al nostro fianco ad ogni tavolo in cui si andrà a discutere per dare a questa vertenza un esito positivo, che non significa mettere in liquidazione lo stabilimento. Qui si deve continuare a produrre. Noi non vogliamo gli ammortizzatori sociali. Vogliamo il lavoro". Allo sciopero hanno partecipato anche i lavoratori Filcams, del commercio e servizi, che lavorano all’Emerson (altri dieci posti a rischio).

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