
Sciopero Atm: gli ultimi ingressi prima dell'avvio delle fasce di garanzia in occasione di una precedente agitazione (Archivio)
Milano, 9 febbraio 2025 – San Valentino difficile per gli innamorati che intendano raggiungere i loro partner con i mezzi pubblici? Possibile. Per venerdì 14 febbraio, infatti, il sindacato autonomo Al Cobas ha proclamato uno sciopero, sulla sola città di Milano, di 24 ore di durata. L’agitazione è stata confermata nelle ultime ore.
La metropolitana, ma anche i mezzi di superficie; autobus di linea e tram – quindi tutto il parco governato da Atm – saranno a rischio. Per quanto? L’azienda non ha ancora specificato se saranno applicate le fasce di garanzia. Tradizionalmente, qualora siano in vigore questi intervalli di tempo “protetti”, in cui i mezzi circolano per garantire di viaggiare a lavoratori, studenti e chiunque abbia esigenze improcrastinabili, vengono attivate dall’inizio del servizio alle 8.45 e dalle 15 alle 18.
Di converso, quindi, i disagi potrebbero verificarsi negli orari dalle 8.45 alle 15 e dalle 18 alla fine del servizio, dopo la mezzanotte. Ed è proprio il momento serale, solitamente, quello più a rischio, con la possibile chiusura quasi completa delle cinque linee della metropolitana e la “sparizione” pressoché integrale dei mezzi di superficie dalle strade.
Sarà necessario, quindi, pianificare con attenzione e in anticipo il proprio viaggio, per evitare inconvenienti e stop imprevisti. In questo possono tornare utili tecnologie e social, in primis il sito di Atm e la app per gli smartphone, oltre ai canali social dell’azienda. Si può valutare – sempre che non piova – anche l’utilizzo di soluzioni alternative, come i mezzi del bike sharing.
La piattaforma dello sciopero
Alla base della protesta le richieste di aumento a cui non è ancora data soddisfazione."Dov'è finita la promessa d'aumento del 18% della paga dei tranvieri? - scrivono i Cobas nella nota diffusa per annunciare lo sciopero -. Nemmeno l'ultimo pestaggio a danno dei colleghi del deposito Messina smuove le coscienze di lor signori". Se non si aumentano i salari, sostengono i rappresentati di Al Cobas, “pochi saranno disponibili a fare il mestiere del conducente e continuerà inesorabile l’esodo di tranvieri che con questi salari non riescono a campare".
Bocciata, sempre dal sindacato di base, l’intesa preliminare su cui hanno messo la firma Cisl, Cgil, Uil Faisa e Ugl. “Non risolve nemmeno parzialmente la perdita di potere di acquisto dei salari – dicono da Al Cobas – Ammesso che si trovino le risorse economiche (a oggi il Governo non le ha stanziate), l’aumento medio ammonterebbe a zero per il 2024, 40 euro netti per marzo 2025 più 26,70 euro netti, 66,70 euro netti da agosto 2026, a contratto praticamente scaduto e con la doppia incognita del reperimento delle risorse".
"Con un’inflazione che supera il 16% i lavoratori non si accorgeranno nemmeno di aver rinnovato il contratto e nelle tasche dei giovani e meno giovani al parametro 140 andrà ancora meno – è la chiosa di Al Cobas – Abbiamo perso ben due terzi del nostro potere di acquisto, continuando a lavorare nelle pessime condizioni attuali e tutto questo sta aumentando ancor di più malessere fra i lavoratori".