Milano, Scalo romana: obiettivo 2025

Milano, 21 gennaio 2020 - Segnatevi queste date, tutte relative all’ex scalo ferroviario Romana, dove sorgerà il Villaggio olimpico per i Giochi invernali del 2026: nel giugno 2020 la scelta dell’investitore, nel giugno del 2022 l’avvio dei cantieri e nel giugno del 2025, sette mesi prima dell’inaugurazione delle Olimpiadi, la fine dei lavori del Villaggio. L’amministratore delegato di Fs Sistemi urbani Umberto Lebruto apre l’incontro pubblico «Dagli scali la nuova città. Tre anni dopo» al Lorenzini District elencando il cronoprogramma dei lavori per l’ex scalo Romana. «Sul Villaggio olimpico, siamo pronti», sottolinea Lebruto, che subito dopo annuncia: «La prossima settimana lanceremo un bando pubblico per la vendita dello scalo Romana ed entro giugno vogliamo individuare l’investitore che svilupperà l’area e realizzerà il Villaggio olimpico. Nel giugno del 2022 partiranno le prime opere temporanee e permanenti. Nel giugno del 2025 è prevista la fine dei lavori». Segnatevi queste date, appunto.

«Più di 50% dell’area da 187 mila metri quadrati ospiterà un parco lineare che si congiungerà con il “fiume verde’’ che stiamo disegnando insieme al Comune», continua il numero uno di Fs Sistemi urbani, affiancato dal presidente Carlo De Vito. Lebruto, però, precisa che non sarà Fs a preparare il masterplan per l’area: «Una volta individuato l’investitore privato per scalo Romana, sarà il privato a lanciare un concorso internazionale per architetti per progettare il masterplan e il Villaggio olimpico, che dopo il 2026 sarà riconvertito ad alloggi per studenti». Fs Sistemi urbani, intanto, ha in mente due interventi per predisporre al meglio l’area a ospitare il Villaggio per gli atleti. Il primo: «La stazione ferroviaria attualmente presente nello scalo Romana sarà completamente rifatta e collegata meglio con il quartiere limitrofo».

Il secondo: «Per ricucire la storica frattura esistente nell’area dello scalo, lungo cui passano i treni, la linea ferroviaria al centro del lotto, circa 100 metri, sarà interrata per cinque metri e coperta con una galleria artificiale sopra cui sarà realizzato un agevole passaggio ciclopedonale che consentirà ai cittadini di passare da viale Isonzo a via Brembo». Frattura ricucita. Lebruto, però, segnala anche una criticità nel piano di sviluppo dei sette ex scali: «In Porta Genova siamo un po’ indietro. Stiamo cercando di accelerare il percorso progettuale insieme al Comune. Per rigenerare l’area, però, è necessario portare a termine alcune attività propedeutiche: una di queste è la stazione di viale Tibaldi. La inizieremo a costruire la prossima primavera, che sarà pronta nel 2023. A quel punto potremo lavorare su Porta Genova». 

Fin qui, la relazione dei vertici di Fs Sistemi urbani di fronte a una numerosa platea di addetti ai lavori. La fase conclusiva dell’incontro, invece, è aperta dal sindaco Giuseppe Sala: «Bisogna rispettare i tempi. Vigileremo. E bisogna comunicare bene quello che si sta facendo. Gli obiettivi della riqualificazione degli scali sono in linea con la nostra visione della città: molto verde, edilizia popolare e Villaggio olimpico allo scalo Romana». Subito dopo è il turno del presidente della Regione Attilio Fontana: «Stiamo andando nella direzione giusta. Adesso inizieremo l’intervento per il Villaggio olimpico. I tempi? Per adesso ci siamo, ma non bisogna perdere tempo. Aspettiamo che il Governo ci dia le ultime risposte sulla legge olimpica. L’iter si concluderà a marzo». Gli altri scali? Per Farini e San Cristoforo il masterplan è già pronto ed è stato già presentato. Per Breda è già stato individuato l’investitore tramite il bando C40 “Reinventing Cities’’, in cui quest’anno è stata inserita l’ex scalo di Lambrate. Per lo scalo di Rogoredo, infine, lo scorso ottobre è stato lanciato un concorso di idee.