Milano – Come annunciato, questa sera al Teatro alla Scala prima dell’ultima rappresentazione dell'opera-balletto Madina di Fabio Vacchi con coreografia di Mauro Bigonzetti è stato esposto uno striscione "Cessate il fuoco".
Sotto lo striscione lungo 13 metri sono usciti al proscenio rappresentanti dell’orchestra, del corpo di ballo e dei tecnici di palcoscenico insieme al compositore Fabio Vacchi, al direttore Michele Gamba, ai protagonisti Roberto Bolle e Antonella Albano e al Sovrintendente Dominique Meyer. Il pubblico ha risposto con una standing ovation e un applauso lungo oltre un minuto.
L’opera, peraltro, non è stata scelta a caso. La trama di Madina parla proprio di una ragazza cecena, cresciuta in un teatro di guerra, che sceglierà all'ultimo istante di non mettere in atto un attentato suicida in una capitale occidentale, seppur spinta dalla famiglia, ma che dovrà comunque affrontare un processo.
Una richiesta, un grido, quello degli artisti scaligeri, affinché si fermino le armi nella Striscia di Gaza, dove la risposta militare di Israele all’attacco del 7 ottobre 2023 ha già causato 30mila morti e la distruzione di una larga parte degli edifici pubblici e privati palestinesi.
L’iniziativa è stata lanciata nei giorni scorsi dal professore d’orchestra Francesco Lattuada, che, in qualità di presidente della sezione Anpi del Piermarini, l’ha condivisa prima con il suo capo delegazione della Slc-Cgil Paolo Puglisi e poi con gli esponenti delle altre sigle Cisl, Fials, Uil e Cub. Dopo aver scelto insieme la frase, i rappresentanti dei lavoratori ne hanno parlato con Meyer, che si è subito detto favorevole. “Sarebbe bello se venisse esposto ogni sera, prima di ogni spettacolo”, l’auspicio di Puglisi.