Milano – Bionda, alta – "non altissima" dice lei, ma solo perché il suo punto di vista è quello fuori categoria dell’Olimpo delle modelle – occhi azzurri e un sorriso che ti manda all’altro mondo. Indipendentemente dai gusti, indipendentemente dal genere. Anzi, quello te lo fa mettere in discussione. L’avrete vista, o per meglio dire ammirata, in formato extra large sui cartelloni pubblicitari che lampeggiano in stazione centrale.
Sara Pagliaroli, 28 anni, bergamasca doc, trapiantata a Milano da quando ha capito che poteva sfondare nel mondo della moda ("Dopo due settimane") è da anni il volto e il corpo di un noto brand di costumi e di intimo e tra un evento e l’altro ha avuto il tempo per riprendere fiato e raccontare a Il Giorno il dietro le quinte di una settimana da modella durante la Fashion Week. "Scusa per il ritardo ma la sfilata di Jenny è stata posticipata di mezz’ora e per il mondo della moda equivale ha un’era geologica. Devo dire che però ne è valsa la pena, lo show dei dieci anni è stato pazzesco".
Settimana impegnativa?
"Diciamo che non esistono momenti morti, tra fitting, eventi, e sfilate. Per fortuna che in questi periodi intensi ho un driver se no ci vorrebbe davvero il teletrasporto".
Per i profani: cosa si intende per fitting?
"Di base funziona che quando i brand confermano all’agenzia di modelle la presenza all’evento, circa una settimana prima, la modella o l’influencer di turno, si reca alla casa madre per provare l’outfit che più le si adatta e che indosserà durante lo show. Se una volta dovevi aspettare la risposta, oggi, in generale, sono le firme a cercarmi. Questo perché mi sono fatta un nome e ho alle spalle tanta gavetta".
Deduco che quindi lei non sfila ma sta seduta nel parterre dei roi di fronte alla passerella...
"Esatto. Se vogliamo essere precisi io sono una modella commerciale, non da alta moda: i miei 173 cm non sono abbastanza per quel mondo e poi ho un po’ di forme".
Ha mai sentito la pressione di dover cambiare. Sembra assurdo che glielo stia chiedendo: per piacere di più?
"Assolutamente no. Mi sono sempre accettata e non sono mai scesa a compromessi per soddisfare le richieste dei clienti. Ho brand per cui poso da anni, specializzati soprattutto in intimo, costumi e jeans, e mi piace identificarmi come modella fashion".
Quando ha capito che poteva vivere di questa professione?
"La mia sliding door è stata a a 19 anni. Finito il liceo mi sono data quattro mesi di tempo per capire se era la mia strada. Facevo avanti e indietro da Milano presentandomi a dei provini. Fortunatamente dopo due settimane ho vinto il mio primo casting per la pubblicità di un operatore telefonico portoghese. Avevano aperto le selezioni a Parigi, Lisbona e Milano e tra migliaia di ragazze avevano scelto me. Poi è arrivato il secondo lavoro, e il terzo..."
Ora vive a Milano e un po’ di strada l’ha fatta...
"La gavetta iniziale è stata tosta e ora non mi posso lamentare ma non mi sento arrivata. Voglio continuare a lavorare su più fronti: recitazione, canto e fashion".
Però non è da tutti posare a fianco degli Angeli di Victoria’s Secret.
"In front raw tra modelle abbiamo poco tempo per parlare. Bianca Balti mi ha sorpreso per carisma e personalità, Irina Shayk è di una bellezza disarmante mentre Donatella Versace...beh lei è Donatella".
Ci sveli un segreto: cosa serve per arrivare a quei livelli?
"Sarei ipocrita a dire che la bellezza non conta ma senza personalità non si va da nessuna parte. Il carattere. Ad una ragazza esordiente consiglierei di lavorare sul carattere".