ANNAMARIA LAZZARI
Cronaca

Sanificare l’aria degli ambienti: "L’arma in più contro il virus"

È la tesi di Francesco Mazzarella, dermatologo, che ha scritto al presidente della federazione nazionale degli Ordini medici chirurghi

Mascherina

di Annamaria Lazzari

E se nella lotta al virus avessimo tralasciato qualcosa? Qualcosa forse reso invisibile dalla sua eccessiva evidenza, come nel racconto "La lettera rubata" di Edgar Allan Poe? È un po’ quello che filtra nella proposta di Francesco Mazzarella, medico chirurgo, specialista in dermatologia e venereologia a Bari. La sua tesi il dottor Mazzarella, 54 anni, l’ha espressa in una lettera pubblica rivolta a Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri. "L’unica reale possibilità di ridurre il rischio di contagio è quello di valutare l’opportunità di sanificare l’aria di un ambiente, allo scopo di ridurre l’eventuale concentrazione di virus nell’aria" ha scritto Mazzarella, rimarcando però che il problema della sanificazione dell’aria sia, praticamente, ignorato. "Eppure è noto che la principale via di trasmissione del Covid, come di tutte le patologie contagiose di tipo respiratorio, è quella aerea, attraverso i famosi droplet. Il virus si propaga nell’aria attraverso l’espirato e, pertanto, segue leggi della diffusione attraverso un gas. Ma si prescrivono misure di distanziamento sociale come se si trattasse di una via di trasmissione basata sulla distanza tra due punti (persone) invece che pensare a sanificare i volumi dell’aria degli ambienti" rimarca il dermatologo al nostro giornale. Lui lo ha fatto "per necessità" già a marzo per garantire la sicurezza a sé, al personale e ai pazienti nel suo ambulatorio.

"Gli ambienti sono stati equipaggiati con due sistemi di sanificazione ridondanti accesi 24 ore al giorno". Il primo è basato sull’uso dei raggi ultravioletti attraverso tubi speciali, simili al neon, capaci di emettere una luce Uv-c a 254 nanometri.

"Questa lunghezza d’onda ha notoriamente una forte azione germicida a largo spettro". I tubi sono inseriti nei ventilconvettori dell’impianto di climatizzazione, così l’aria che esce fuori è priva di batteri, virus, funghi. È stato poi installato un altro sistema di purificazione nella sua struttura sanitaria che offre "una filtrazione dell’aria a cinque stadi in grado anch’esso di distruggere virus, batteri e funghi attraverso un generatore di elettroni".

Sistemi che non sostituiscono l’uso delle mascherine e il gel per le mani ma si integrano per risolvere alla radice il pericolo di eventuale contaminazione dell’aria. "Sarebbe tanto difficile sanificare l’aria di ambienti chiusi, come scuole e ospedali, utilizzando apparecchiature anche di basso costo, dotati di sistemi basati su principi della fisica noti da decenni? Così si ridurrebbe la concentrazione virale in un volume chiuso" la proposta del medico.

Sarebbe un’arma in più nella guerra contro il virus.