Nuovo San Siro, club in pressing: "Lavori presto e non tra tre anni"

Scaroni parla di "urgenza". Ma oggi mozione in Regione per il no al Meazza demolito. Sindaco polemico: non aiuta

Il presidente del Milan Paolo Scaroni

Il presidente del Milan Paolo Scaroni

Milano, 5 novembre 2019 - In Comune l’hanno già bocciata, in Regione la voteranno oggi. Parliamo della mozione presentata dalla Lega che chiede di avviare l’iter per inserire lo stadio di San Siro tra i patrimoni dell’umanità tutelati dall’Unesco. Il documento è presentato dal consigliere regionale (e comunale) dei lumbard Massimiliano Bastoni e il Carroccio è pronto a utilizzare un’eventuale approvazione per rilanciare il suo «no» alla demolizione del Meazza e al progetto di nuovo stadio a San Siro proposto da Milan e Inter al Comune. La mozione, però, dopo l’ordine del giorno del Consiglio comunale che ha fissato 16 paletti sul piano rossonerazzurro, secondo il sindaco Giuseppe Sala «non aiuta» il confronto tra Palazzo Marino e club: «Ormai siamo sul dibattito tecnico. Io credo che la città non stia rifiutando l’idea di un nuovo stadio. Ho l’impressione che (la mozione, ndr) sia una manovra per dare fastidio». L’ennesimo conflitto Comune-Regione, dopo i precedenti su tariffe Atm e licenze taxi? «Sarà sempre così, non siamo allineati su tante cose. Collaboriamo sulle Olimpiadi». 

Il sindaco, intanto, conferma che venerdì la Giunta comunale parlerà dell’interesse pubblico sul progetto di Milan e Inter: «Venerdì metteremo in campo una squadra tecnico-politica per discutere con i club e avviare la trattativa. Il Consiglio ha messo dei paletti, bisogna trovare un punto di incontro tra le loro esigenze e i nostri paletti. Le volumetrie sono eccessive. Che ci sia un interesse del Comune a proseguire nell’operazione mi pare evidente. Ma è impossibile a queste condizioni». Il presidente del Milan Paolo Scaroni parte in pressing: «Ci muoveremo nell’alveo della legge sugli stadi per trovare una soluzione che soddisfi le esigenze del Comune e i nostri interessi. Tutto questo con una certa urgenza, perché vogliamo partire subito e non fra tre anni. Troppe volumetrie? Noi abbiamo chiesto delle cubature che siano coerenti con lo stadio».  

 

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