Rigenerare il quartiere di San Siro, con le sue case popolari, a costo zero a partire dall’area di piazzale Selinunte. È la proposta illustrata dal coordinamento cittadino di Fratelli d’Italia ieri mattina a Palazzo Marino, la sede del Comune. "Con un processo virtuoso di demolizioni e costruzioni si potrà avere la stessa quantità di edilizia popolare da destinare gradualmente alla popolazione esistente, aprendo anche a un’edilizia libera – ha spiegato l’architetto Massimo Roj, fondatore e ceo di Progetto CMR, che ha realizzato la proposta –, che possa permettere l’integrazione di classi sociali diverse, a cui sommare i servizi: scuole, ospedali, uffici, ma anche palestre, centri sportivi, spazi culturali, giardini-parchi". Il tutto con una partnership pubblico privata e con l’obiettivo di non avere più un quartiere ghetto a San Siro come quello attuale. I residenti della case non dovranno lasciare il loro quartiere e avranno degli edifici nuovi in cui vivere.
La proposta – presentata due anni fa e per la seconda volta protocollata lo scorso 20 novembre – si trova all’attenzione di Regione Lombardia, Comune di Milano e Aler. "Si tratta di un progetto ambizioso e serve il lavoro di Comune, Regione Lombardia e privati – ha spiegato Simone Orlandi, coordinatore città di Milano di Fratelli d’Italia –. Tutti devono fare la loro parte perché non bastano panchine e aiuole per risolvere il problema della residenzialitá".
Il capogruppo del partito di Giorgia Meloni a Palazzo Marino, Riccardo Truppo, ha annunciato che la proposta "sarà portata in aula con un ordine del giorno che speriamo possa essere trasversale. Confidiamo nel voto positivo dell’aula e vedremo se agganciarlo al bilancio oppure iniziare a parlarne da gennaio". Oggi nell’area ci sono circa 4500 famiglie e il progetto porterà al raddoppio delle quantità residenziali. Tra edilizia popolare e libera si arriverà a una popolazione di 10-12 mila persone, con in tutto 200mila metri quadrati di verde.