MARIANNA VAZZANA
Cronaca

San Siro, un inquilino su tre è abusivo: una task force per riqualificare il quartiere

Prefettura, Regione, Aler e Comune insieme per riqualificare il quadrilatero di 6mila case popolari. "Mai più guerriglia come il 10 aprile"

La guerriglia che si era scatenata a San Siro il 10 aprile

La guerriglia che si era scatenata a San Siro il 10 aprile

L’obiettivo ambizioso è "rigenerare il quartiere di San Siro", al centro di un patto condiviso tra Prefettura, Regione Lombardia, Aler e Comune di Milano. Una zona popolare difficile messa in ginocchio da occupazioni abusive, diventata teatro di guerriglia lo scorso 10 aprile dopo che 300 ragazzi tra i 16 e i 20 anni si erano radunati in strada per un video del rapper Neima Ezza, attaccando poi le forze dell’ordine con lanci di bottiglie, sassi e bastoni in piazzale Selinunte.

Ora le istituzioni corrono ai ripari con un Protocollo d’intesa che si poggia su tre pilastri: la riqualificazione strutturale e il recupero degli immobili di edilizia residenziale pubblica, la rivitalizzazione sociale e il contrasto dell’illegalità. Il quadrilatero di San Siro è tra i più popolosi di Milano: quasi 6mila sono gli alloggi di edilizia residenziale pubblica, di cui circa 800 occupati abusivamente. Da una prima valutazione, il 13%. Ma di fatto la quota irregolare è molto di più se si considera che, dei 5.996 alloggi effettivi, 1.416 sono stati venduti e 295 sono gestiti in regime fuori Erp (Edilizia residenziale pubblica). Dei restanti 4.285, 3.991 sono destinati a servizi abitativi pubblici, di cui 2.521 assegnati e 785 occupati abusivamente: vuol dire che oltre un terzo di questo patrimonio è abitato senza titolo (mentre 101 case sono sfitte, 572 in manutenzione, 12 in vendita, 22 destinate a servizi abitativi transitori e 272 da valorizzare).

Situazione che rispecchia lo stato degli inquilini: più di uno su tre è irregolare. Nello specifico, 2.543 sono regolari (1.966 italiani e 577 stranieri) e 789 sono occupanti abusivi (116 italiani e 673 stranieri). Numerosi sono i cittadini anziani, non mancano alcuni soggetti in condizioni di disagio sociale e/o psichiatrico. In più c’è da tener conto del "diffuso senso di disagio sociale" nelle fasce giovanili e adolescenziali, "per il divario sempre più spiccato di agiatezza economica tra centro e periferia".

Ci sarà una cabina di regia e ognuno si impegnerà a seconda delle competenze. Regione e Aler "proseguiranno nell’attuazione dei programmi di riqualificazione e di sviluppo dei servizi di quartiere". Previsti anche un intervento mirato sugli occupanti abusivi che coinvolga forze dell’ordine e Servizi sociali, la riqualificazione dei fabbricati degradati e la razionalizzazione delle assegnazioni. Aler si impegna pure ad assicurare la presenza di custodi nei palazzi. Mentre il Comune attiverà ancora i centri estivi diffusi nei cortili e proseguirà iniziative come l’apertura del Laboratorio di quartiere di piazzale Selinunte. Nel protocollo anche il recupero di spazi comunali per interventi rivolti ai minori, l’avvio di progetti in collaborazione con il carcere Beccaria e il coinvolgimento di rapper, esperti di parkour e writer per conquistare i giovanissimi. E saranno mantenuti attivi il presidio mobile della polizia locale e il servizio del vigile di quartiere. Fondamentale la Prefettura, che assicura il supporto delle forze dell’ordine e ne favorisce la partecipazione a iniziative formative e divulgative nelle scuole e nei luoghi di aggregazione. Suo anche il coordinamento delle azioni di contrasto alle occupazioni, unendo la necessità di combattere l’illegalità a quella di tutelare i più fragili. Questi i punti cardine del "patto", che durerà tre anni.  

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