REDAZIONE MILANO

San Raffaele, due ore di sciopero... al lavoro

Centinaia di adesioni all’iniziativa del sindacato Usi: personale in servizio con un adesivo sul camice

Due ore di sciopero... al lavoro. È andata in scena ieri mattina l’inedita iniziativa lanciata dal sindacato Usi del San Raffaele per protestare contro l’introduzione del contratto della sanità privata all’interno del centro clinico di via Olgettina. "Diverse centinaia di lavoratori – si legge in un comunicato della sigla – hanno lavorato con attaccato sulla divisa l’adesivo che li qualificava come lavoratori in sciopero benché al lavoro". Le trattenute saranno destinate alla Protezione civile, definito "ente super partes e di nessuna colorazione politica o di parte, per sottolineare la natura di servizio pubblico essenziale svolto dai lavoratori dell’ospedale e pertanto meritorio dell’applicazione del Ccnl sanità pubblica".

La mobilitazione, inizialmente in programma il 27 febbraio ma poi rinviata "ai primissimi sentori del concretizzarsi della presente emergenza sanitaria", è legata al contestato contratto Aiop per la sanità privata, "che l’azienda avrebbe voluto introdurre dal primo aprile", aveva spiegato due settimane fa il delegato Usi Angelo Mulè: dopo la sospensione di due mesi e mezzo fa, la ricostruzione, "è stato chiesto alla dirigenza dell’ospedale analogo segno di responsabilità". Conseguenza: "L’ospedale – spiega il sindacato – ha risposto dopo oltre un mese, comunicando un rinvio di due mesi, confermando comunque l’applicazione del contratto Aiop per i nuovi assunti dal primo aprile". Da qui l’attacco: "È evidente che, in un momento di così grave emergenza sanitaria, l’applicazione di un contratto nazionale piuttosto che un altro non abbia alcuna ragion d’essere per l’ospedale San Raffaele, se non quella di perseguire un maggior profitto in danno dei lavoratori, che, nonostante oggi siano additati come “eroi“, non possono nemmeno esercitare il diritto di sciopero a tutela loro e dell’utenza, rivendicando il rinnovo del contratto che attendono da anni, nel fondato timore che, a emergenza superata, saranno dimenticati e abbandonati a loro stessi".

Ad acuire ulteriormente lo scontro è arrivata anche la decisione del San Raffaele di avviare la procedura per ottenere l’ammortizzatore sociale del Fondo integrativo salariale (Fis) per 782 amministrativi, giustificata con il calo dell’attività extra Covid e che produrrà effetti per due giorni a settimana per nove settimane. Senza dimenticare che la scelta della famiglia Rotelli di destinare un bonus da mille euro per gli infermieri in prima linea contro il coronavirus (e di 500 euro per il personale di supporto) è stata letta dai sindacati come un tentativo di "spaccare il fronte".

N.P.