
Non hanno fatto in tempo a lanciare ufficialmente la battaglia, che l’albero è stato tagliato. Ieri sera, protesta in aula...
Non hanno fatto in tempo a lanciare ufficialmente la battaglia, che l’albero è stato tagliato. Ieri sera, protesta in aula di Vivere Cernusco, il gruppo di minoranza che voleva "salvare il ciliegio di via Tonale" e si è visto l’esemplare abbattere poche ore prima del Consiglio. Tutto regolare, la pianta "era al confine con una delle nuove lottizzazioni previste in zona e la proprietà l’ha eliminato". Ma l’opposizione voleva chiedere al Comune di intervenire in extremis "rimediando a una mancanza dell’amministrazione che due anni fa firmò il piano scordandosi del ciliegio - dice il capogruppo Giordano Marchetti -. Nella seduta di ieri avemmo voluto perorarne la causa". Per farlo, Vivere aveva presentato una domanda di attualità alla Giunta, "ma la ruspa è arrivata prima. Un grave episodio di mancanza di tutela dei beni comuni" per il gruppo. Il ciliegio è rimasto vittima dell’accordo arrivato dopo 13 anni di trattative con il privato, nel mezzo, una pronuncia del Tar che nel 2017 aveva intimato la restituzione al Comune del piano terra completo di Villa Alari. L’Amministrazione, già proprietaria del corpo centrale, della cappella e della portineria del complesso con la stipula di una convenzione - aggiornata - con lo stesso operatore che ha costruito le abitazioni private all’interno della storica dimora, aveva acquisito le ali liberandosi allo stesso tempo delle servitù di passaggio che gravavano sulla corte. Al municipio era stata trasferita anche la proprietà di un’altra porzione di parco. In cambio la variante a un piano attuativo "non passata in aula", ricorda Marchetti, cedeva al costruttore due aree edificabili in zona nord, via Tonale, quella del ciliegio, e via Aquileia. "E nessuno si è premurato di mettere l’albero al sicuro".
Barbara Calderola