FRANCESCA GRILLO
Cronaca

Salvaggio ucciso in pieno giorno. A giudizio il “palo“ dell’omicidio

L’esecuzione in pieno giorno l’11 ottobre 2021 a Buccinasco. L’agguato in stile mafioso. sarebbe frutto di liti in carcere.

Salvaggio ucciso in pieno giorno. A giudizio il “palo“ dell’omicidio

Salvaggio ucciso in pieno giorno. A giudizio il “palo“ dell’omicidio

Si aprirà mercoledì la prima udienza fissata in Corte d’assise del processo con rito immediato per Benedetto Marino, arrestato lo scorso ottobre, accusato di aver fatto da palo nell’omicidio di Paolo “Dum Dum“ Salvaggio, il 60enne broker della droga con rapporti consolidati con il clan di ‘ndrangheta dei Barbaro e Papalia. L’omicidio, avvenuto l’11 ottobre del 2021, non sarebbe tuttavia maturato all’interno di dinamiche mafiose, nonostante i legami di Salvaggio con la criminalità organizzata. L’esecuzione sarebbe invece collegata a dissapori nati all’interno del carcere dove era recluso Salvaggio prima di essere rimandato a casa per problemi di salute che gli avrebbero concesso ancora pochi mesi di vita. I killer, due uomini in sella a uno scooter Yamaha TMax, hanno raggiunto Salvaggio mentre era in bici in via della Costituzione, in pieno giorno, e lo hanno ucciso con almeno tre colpi di pistola, per poi fuggire verso un’area isolata tra via San Giusto e via Forze Armate, a Milano, vicino alla zona di nota criminalità di via Fleming. Qui emerge il ruolo del 45enne Benedetto Marino, residente a Inveruno e arrestato nella provincia di Catania: le telecamere della zona inquadrano il killer mentre sale a bordo di una Peugeot 3008, guidata da Marino. Le indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo di Milano, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia e dai pm Sara Ombra e Gianluca Prisco, hanno consentito di individuare Marino come persona che "ha garantito una celere e sicura via di fuga" a uno dei killer, secondo il gip, ed era stata la compagna a identificarlo al volante dell’auto. Il 45enne, assistito dall’avvocato Davide Montani, nell’interrogatorio dopo l’arresto si era avvalso della facoltà di non rispondere. Contro di lui ci sarebbero anche alcune intercettazioni telefoniche di conversazioni con la compagna che confermava di averlo riconosciuto alla guida dell’auto su cui è scappato uno dei killer. Il movente dell’esecuzione pare ormai accertato e inquadrato nelle dinamiche carcerarie, con screzi tra pregiudicati.

Totalmente esclusa, fin dalle prime ore, l’ipotesi di regolamento di conti tra ‘ndrine, nonostante i rapporti stretti con i clan mafiosi del territorio catanese e quelli con la ‘ndrangheta locale (alcuni familiari appartenenti ai Barbaro e Papalia avevano anche preso parte ai funerali di Salvaggio). I responsabili dell’assassinio, invece, sono ancora sconosciuti: le indagini proseguono per individuare i responsabili dell’omicidio che ha scosso Buccinasco.