MARIO CONSANI
Cronaca

Stop ai sandwich al batterio: già pronti per l’iper, ma nel salmone c’era la listeria

Un insidioso batterio che può provocare a tutti gastroenteriti acute e guai anche peggiori alle donne incinte

Una donna mangia un sandwich in una foto generica di repertorio

Milano, 30 marzo 2017 - Sandiwich al salmone con listeria. Non è una maionese ma un insidioso batterio che può provocare a tutti gastroenteriti acute e guai anche peggiori alle donne incinte. La sorpresa nel panino è spuntata durante un casuale controllo di prevenzione a cura dell’Ats della Città metropolitana, la ex Asl Milano 2. Gli specialisti sono andati a trovare un’azienda di Segrate, alle porte della metropoli, che stando al web è specializzata nella preparazione del sushi di cui rifornisce a volontà super e ipermercati.

La ditta non disdegna però nemmeno i sandwich, tanto che è proprio su questi - erano al salmone con crema di piselli quelli prelevati - che gli addetti ai lavori dell’Azienda sanitaria hanno fissato la loro attenzione. E la casualità è risultata, in questo caso, determinante. Nel senso che gli esperti ne hanno scelti 5 a caso, con scadenza di lì a tre giorni, da esaminare nell’ampio panorama di scelta offerto dai frigoriferi della ditta. Il risultato, però, non è stato all’altezza delle aspettative, dal momento che tutti e cinque i sandwich hanno dato prova di ospitare un batterio non troppo noto - la listeria - ma tutt’altro che innocuo e anzi responsabile della “listeriosi”. Si tratta di un’infezione alimentare che prende il nome dal batterio che si trova comunemente nel terreno e nell’acqua: quindi può facilmente contaminare ortaggi e verdure. Anche gli animali possono venire infettati magari senza dimostrare sintomi apparenti.

Stando agli esperti, la listeria si può rilevare anche in un’ampia varietà di cibi crudi, come carni non ben cotte e verdure crude, prodotti lattiero-caseari preparati con latte non pastorizzato. E, nel nostro caso, il pesce. Come la maggior parte dei batteri, viene eliminata dai processi di pastorizzazione e cottura. Non sempre, evidentemente. E l’infezione può manifestarsi con i classici sintomi delle intossicazioni intestinali: febbre, vomito, diarrea. Ma nei casi più gravi può causare addirittura il decesso, come l’anno scorso in tre casi nelle Marche.

Per la diagnosi è necessaria l’ analisi del sangue e dal momento che si tratta di un’infezione di origine batterica si cura con l’antibiotico, che nelle donne incinte può prevenire la trasmissione della malattia al feto. Il sequestro dei sandwich nell’azienda di Segrate risale ad alcuni mesi fa e la vicenda ha portato ovviamente all’apertura di un fascicolo in Procura. Proprio ieri, fra l’altro, il Ministero della salute, sempre per il pericolo di listeriosi, ha diramato un comunicato che invita i cittadini a non consumare il «tramezzino di kebab, pomodoro e cipolla» prodotto da R RIVA – Premium con sede dello stabilimento a Nibiobbo nel Lecchese.