Giuseppe Sala incontra Letta e Di Maio, nel centrosinistra è ormai uno stratega chiave

Il sindaco di Milano sembra aspirare sempre di più a un ruolo nazionale, ma con i piedi ben piantati a Milano. E i tempi sono strettissimi

Giuseppe Sala incontra Enrico Letta e Luigi Di Maio

Giuseppe Sala incontra Enrico Letta e Luigi Di Maio

Milano - Ormai si muove come un leader nazionale. Il sindaco Giuseppe Sala ieri pomeriggio ha partecipato a un vertice a Roma, nella sede dell’Arel, con il segretario del Partito democratico Enrico Letta e con il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. All’ordine del giorno la strategia del centrosinistra in vista delle elezioni politiche del 25 settembre. Dopo la caduta del Governo Draghi, il primo cittadino milanese accelera per capire quale ruolo può giocare nella campagna elettorale.

Potrebbe essere tra i fondatori di una lista riformista e ambientalista pronto a correre alle elezioni alleato con i democratici? «No, sto solo cercando di dare una mano – replica Sala al termine del vertice capitolino –. È chiaro che Enrico Letta è il segretario di un partito che per me è un riferimento, pur non essendo il mio partito, ed è anche un amico da tanti anni, quindi più che altro volevo capire la situazione. Io non mi candido, non sarò parte di questa partita. Da qui a disinteressarmi a un momento così delicato per il nostro Paese, però, ce ne passa. Il mio interesse è capire come il mondo del centrosinistra affronterà questo momento delicato. I miei valori sono dare importanza e peso al ruolo dell’ambiente e un credo europeista totale».

Sala si è già incontrato con l’ex grillino Di Maio nella sua casa milanese lo scorso 6 luglio, quando il Governo era ancora vivo e vegeto, per parlare proprio di una possibile convergenza in chiave elettorale. E il 14 luglio il sindaco ha accolto a Palazzo Marino Letta, assicurandogli che il suo impegno politico resterà a sostegno di una coalizione di centrosinistra a guida Pd. Nessuna fuga in avanti, nessun progetto centrista che guardi anche al centrodestra.

L’incontro a tre di ieri pomeriggio potrebbe segnare un passo avanti nella strategia progressista in vista delle elezioni del 25 settembre. L’unico paletto che Sala ha indicato ai possibili alleati è la sua intenzione di non lasciare il ruolo di sindaco per candidarsi  alle Politiche. Il numero uno di Palazzo Marino vuol dare un contributo al centrosinistra, ma con l’intenzione di completare il suo mandato in Comune, che si concluderà nel 2026.

L’aspirazione di Sala, dunque, è diventare un leader nazionale, sì, ma con almeno un piede ben piantato a Milano. Perché lasciare il capoluogo lombardo per un’avventura nazionale 24 ore su 24 viene concepito come poco serio e poco “meneghino’’ da Sala, rieletto in Comune poco meno di un anno fa, nell’ottobre del 2021. 

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