
A sinistra Giuseppe Sala 66 anni e Attilio Fontana, 73; a destra, la Cascina Argelati in zona Navigli: restauro complicato
Milano – La governance di Fondazione Fiera e la Conferenza dei servizi per il nuovo stadio, la necessità di una strategia per le case popolari del quartiere Corvetto e il limbo nel quale versano le famiglie che da mesi ormai stanno loro scontando le ricadute immediate dell’inchiesta della procura di Milano sull’urbanistica e, infine, il Museo della Resistenza. Sono diversi e da maneggiare con cura i temi sui quali Attilio Fontana e Giuseppe Sala si confronteranno in un incontro che dovrebbe tenersi a inizio di settimana prossima, con buona probabilità a Palazzo Lombardia.
Fondazione Fiera
Quanto a Fondazione Fiera, il tema che il presidente della Regione e il sindaco di Milano dovranno affrontare ha un nome ed un cognome: Enrico Pazzali, autosospesosi dalla presidenza di Largo Domodossola per effetto dell’inchiesta Equalize, quella relativa alle presunte attività di spionaggio e dossieraggio nella quale figura tra gli indagati. I magistrati Francesco De Tommasi e Antonello Ardituro hanno chiesto gli arresti domiciliari, invano per ora. Ma si attende la decisione del Riesame. La congiuntura è propizia per una scelta: il mandato di Pazzali è in scadenza, scadrà non appena approvato l’ultimo bilancio dell’ente, entro fine luglio. Ed è già ora di pensare a che fare, considerati i tempi delle procedure di nomina. Da qui le parole proferite da Sala tre giorni fa: “Credo che il tribunale abbia finito gli interrogatori e dovrà anche esprimersi quindi vediamo un po’ cosa dice, al momento non ci sono novità. Bisogna però prendere una decisione per metà aprile perché è chiaro che il Consiglio va rinnovato o va prorogato. Ne parlerò con il presidente Fontana nei prossimi giorni”.
Il nuovo stadio
Quindi il nuovo stadio, da realizzare attraverso la vendita a Milan e Inter di San Siro – e delle aree a ridosso –, la successiva demolizione e ricostruzione dell’impianto, del quale resterebbe poco di originale. In questo caso il tema è innanzitutto, ma non solo, la convocazione di una Conferenza dei Servizi, a cura della Regione Lombardia.
Le case popolari del Corvetto
Complicato (da sempre) il tema delle case popolari del quartiere Corvetto. Quelle gestite da Aler Milano sono la maggior parte ma ce ne sono anche di gestite da MM, la controllata dal Comune di Milano. Le questioni sul tavolo sono almeno due: la risistemazione fisica dei palazzi in un contesto di carenza di liquidità (soprattutto sul fronte Aler) e la creazione di attività e di una rete all’interno del quartiere che dia possibilità e occasioni ai giovani. Di una maggiore sinergia tra Regione e Comune nella gestione e nella programmazione dell’edilizia pubblica si è parlato a più riprese in questi anni, se ne parlò già pochi mesi dopo l’inizio del primo mandato di Fontana a Palazzo Lombardia ma poi non si sono visti risultati.
L’inchiesta sull’urbanistica
Di casa in casa. Nei prossimi giorni Fontana e l’assessore regionale Gianluca Comazzi incontreranno a loro volta, come già fatto da Sala, il Comitato Famiglie Sospese Vite in Attesa, che riunisce circa 1.600 famiglie tra quelle che si sono viste bloccare la costruzione della loro nuova abitazione a causa dell’inchiesta della procura sulle procedure con le quali il settore Urbanistica di Palazzo Marino ha autorizzato una serie di interventi edilizi in questi anni. Fontana in questi mesi non ha mai fatto mancare a Sala il proprio supporto sul decreto Salva-Milano, ora però il tema è un accordo salva-famiglie tra i costruttori e la politica, meglio se benedetto della procura.
Il Museo della Resistenza
Infine il Museo della Resistenza: Sala ha auspicato che la Regione sia dei soci, Fontana si è detto disponibile ma è necessaria una deroga alle limitazioni della Corte dei Conti sull’ingresso in nuove fondazioni e associazioni”.