Sala, a ottobre incontri in Triennale

Il sindaco: presenteremo il progetto per Milano e ascolteremo i cittadini. L’eredità? Dagli scali alle Olimpiadi

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di Massimiliano Mingoia

Non chiamateli “Stati Generali’’, per carità. Il sindaco Beppe Sala non vuole che il confronto con i milanesi che ha in mente di organizzare a ottobre con una serie di incontri alla Triennale di viale Alemagna si trasformi nell’appuntamento promosso dal premier Giuseppe Conte lo scorso giugno. Il primo cittadino punta ad applicare il metodo meneghino fondato sul pragmatico e sulla ricerca di risultati concreti. Partendo dalla visione della città che la sua Giunta ha impostato e in parte realizzato negli ultimi quattro anni. Con l’obiettivo di migliorarla, integrarla e correggerla con l’aiuto dei cittadini. In sintesi: "Guardare al futuro, partendo da alcuni punti fermi".

Sala, in un post sul suo profilo Facebook, spiega: "A ottobre chiamerò i milanesi a una riflessione collettiva sul nostro futuro. Non si tratterrà di una discussione vana, di un’ennesima edizione di Stati Generali. Anzi, ribalteremo la prospettiva. Non un brainstorming in cui si discute di tutto come se si partisse da zero. Piuttosto la presentazione del nostro progetto, partendo da quanto fatto e pronti ad accogliere censure, emendamenti, idee migliorative sul futuro. Con un processo serio, strutturato e molto esteso che metterà tutte le rappresentanze, le competenze e le volontà pubbliche e private a confronto". Chi potrà partecipare? "Tutti sono invitati, a patto che siano animati dalla volontà di mettere a disposizione le proprie competenze e da un sincero amore per Milano", avverte il sindaco, che poi elenca anche "i punti fermi", l’eredità che lascerà alla città, al di là della scelta sulla ricandidatura o no alle Comunali del 2021: "La fase operativa del piano degli ex scali ferroviari; le Olimpiadi del 2026 e i nuovi impianti sportivi; i 3 milioni di alberi di ForestaMi; il Piano Quartieri; la rinascita dell’ex area Expo; le nuove metropolitane e un diverso modello di mobilità; la riqualificazione del nostro patrimonio di Edilizia residenziale pubblica; il rilancio dell’offerta culturale; la poderosa digitalizzazione della città, sia dal punto di vista dell’infrastruttura (copertura in 5G) che dei servizi".

Le cose fatte e quelle da fare, in particolare sul “caso affitti’’. Con una domanda sullo sfondo: bis o no? "Capisco che la prospettiva delle elezioni faccia sorgere domande sulla mia candidatura – ammette Sala –, ma sono convinto che oggi il mio dovere è dare un indirizzo a un percorso di crescita sostenibile" su lavoro, ambiente, accoglienza ed equità sociale. "Il mio mandato non è finito, ho davanti 9 mesi di impegno per la mia città". L’europarlamentare di FdI Carlo Fidanza legge la strategia del sindaco in altro modo: "La consultazione di Sala è l’ennesimo tentativo di prendere tempo".

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