Rsa Gallazzi, dipendenti in Sercop. Fumata nera: niente accordo

La procedura di confronto sindacale per il passaggio dei dipendenti della Rsa Gallazzi Vismara di Arese a Sercop si conclude con fumata nera. Polemiche politiche e ricorso al Tar complicano la situazione. Dipendenti dovranno restituire salario accessorio per errore accumulato negli anni. Opposizione critica la decisione della giunta guidata da Luca Nuvoli.

Rsa Gallazzi, dipendenti in Sercop. Fumata nera: niente accordo

Rsa Gallazzi, dipendenti in Sercop. Fumata nera: niente accordo

Si è conclusa con una fumata nera la procedura di confronto sindacale per il passaggio in Sercop dei nove dipendenti della Rsa Gallazzi Vismara di Arese. E mentre il Comune ribadisce la volontà di continuare con il percorso di affidamento della casa di riposo di via Matteotti e "conferma l’accoglimento di tutte le altre richieste per le quali era stata raggiunta l’intesa mantenimento del Ccnl enti locali, mantenimento della sede di lavoro in Arese, conferma del salario, conferma dell’attuale organizzazione dei turni e delle ferie", continua la battaglia dell’opposizione questa scelta della giunta guidata da Luca Nuvoli (nella foto). Oltre alle polemiche politiche c’è anche l’incudine del ricorso al Tar presentato dalle opposizioni. La camera di consiglio di riunirà il 12 giugno, se non ci saranno sospensive l’affidamento a Sercop entrerà in vigore dal prossimo 1° luglio.

Il mancato accordo è dovuto al fatto che "a seguito delle garanzie richieste dal sindacato sul salario accessorio Gallazzi Vismara ha provveduto, con il supporto di professionisti esterni, a una verifica della correttezza del fondo erogato dal quale è emerso un errore in eccesso cumulato negli anni in favore dei dipendenti (periodo 2018-2022) rispetto ai limiti di legge, motivo per cui le delegazioni trattanti non sono arrivate a un accordo che si ricorda non essere vincolante ai fini della conclusione dell’iter di affidamento a Sercop della casa di riposo". In altre parole, per cinque anni, i dipendenti avrebbero ricevuto in busta paga delle somme in eccedenza e ora dovranno restituirle. Il sindacato si oppone, il Comune spiega che il recupero delle somme date in è dovuto altrimenti si configura un danno erariale. L’argomento è stato oggetto di una discussione nel corso dell’ultima seduta consiliare.

"La realtà va oltre ogni più nera aspettativa. a seguito di nostra interrogazione abbiamo avuto conferma dal sindaco che non è stato raggiunto l’accordo sindacale per il passaggio dei dipendenti Gallazzi a Sercop. La cosa che, però, ci ha lasciati sgomenti è la parte in cui il sindaco ha dichiarato che i dipendenti non solo non avranno garantito l’attuale salario ma dovranno restituire quanto hanno percepito come salario accessorio. Ora ci chiediamo? Perché si è disposti ad arrivare a tanto? - dichiara Roberta Tellini, consigliere comunale d’opposizione -. Quello che sta avvenendo è un caso più unico che raro in trattative analoghe, a maggior ragione con una giunta di centrosinistra".

Ro.Ramp.