MASSIMILIANO SAGGESE
Cronaca

Rozzano, pesca vietata: si scatena la polemica

Ambientalisti e appassionati si ribellano al provvedimento comunale

Rozzano, divieto di pesca

Rozzano, 29 dicembre 2018 - Pescatori e ambientalisti in rivolta contro la decisione del Comune di vietare la pesca nei laghetti e nei corsi d’acqua del territorio.  Una decisione condivisa da tutte le forze politiche presenti in consiglio comunale sia di maggioranza che di opposizione ma che non tiene conto di chi realmente vie il territorio e conosce percorsi, ruscelli, rogge e fontanili; i pescatori della zona, le prime sentinelle del verde.

Per loro e per le associazioni ambientaliste si tratta di un provvedimento contro l’ambiente che rischia di favorire il bracconaggio e i maleducati ambientali. Il provvedimento viene difeso a spada tratta dall’ex parlamentare verde Stefano Apuzzo: «D’ora in poi chi verrà sorpreso a pescare negli specchi d’acqua presenti all’interno del territorio comunale (come il Parco Uno), subirà una sanzione di 200 euro. In queste zone sarà vietata anche la balneazione. Le sponde dovranno essere lasciate libere di rinaturalizzarsi. Vietato anche immettere nei corsi e negli specchi d’acqua specie animali e vegetali. Un traguardo importante per la città di Rozzano per cui ringrazio  tutti i consiglieri comunali e gli uffici tecnici che si sono occupati e impegnati per questo risultato».

«Intanto stiamo facendo valutare le legittimità di questo atto del consiglio comunale perché riteniamo che vada contro le leggi e i regolamenti regionali relativi alla caccia e alla pesca - spiega Tony Bruson, sentinella verde dell’associazione Parco Sud, per nulla soddisfatto della manova -. Ma oltre ala legittimità del provvedimento questa decisione va contro la tutela dell’ambiente. Sono proprio  pescatori coloro che segnalano per primi le morie di pesci che da anni si ripetono del sud Milano e sempre loro sono i primi a denunciare i bracconieri che operano con reti a strascico e con l’utilizzo di batterie d’auto fanno strage di fauna ittica che poi viene venduta illegalmente nei mercatini di porta Genova e di Cascina Gobba».

Troppo spesso infatti i bracconieri utilizzano le batterie per stordire i pesci nei laghetti e corsi d’acqua per poi essere facilmente recuperati con delle reti e proprio i pescatori sono intervenuti denunciando più episodi.  «Ora che i pescatori andranno via anche chi abbandona rifiuti sarà meno controllato - aggiunge la sentinella del verde Tony Bruson -. Vorremo sapere chi effettuerà i controlli di queste aree verdi? L’amministrazione comunale ci  ha pensato? Manderà gli agenti della polizia locale a controllare ogni singolo specchio d’acqua?». Domande che non trovano una risposta ancora. Ma è già sotto gli occhi dei rozzanesi che le forze dell’ordine e in particolare gli agenti della polizia locale a cui spetta il controllo sono impegnati con la sicurezza dei cittadini e che queste aree non potranno essere monitorate costantemente.