Rischiò di annegare in piscina: indagati i gestori

Il bambino di otto anni residente nel Milanese e in vacanza a Cervia fu salvato in extremis

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A otto anni aveva rischiato di annegare in pochi centimetri d’acqua, risucchiato per un braccio dal bocchettone della vasca idromassaggio dell’hotel in cui alloggiava insieme ai genitori, a Pinarella di Cervia. Un episodio accaduto alla fine dello scorso luglio per il quale in seguito la famiglia del piccolo, residente nel Milanese, aveva sporto denuncia contro la struttura. Il fascicolo, per lesioni colpose, si trova ora sul tavolo della pm Silvia Ziniti, che per ricostruire nel dettaglio quanto accaduto quel giorno ha disposto una consulenza affidata alla dottoressa Rossana Prola, fisica ed esperta proprio di incidenti nelle piscine. Obiettivo di questo accertamento tecnico è quello di stabilire eventuali responsabilità di una tragedia sfiorata.

In parallelo sono partiti i primi avvisi agli indagati, si tratta di diverse figure individuate nell’ambito della proprietà della struttura, delle due società di gestione e della ditta di manutenzione dell’impianto.

Il bambino era rimasto sott’acqua per alcuni, interminabili minuti, e le ripercussioni future sulla sua salute sono ancora da verificare. Dopo l’incidente la vasca era finita sotto sequestro e sarà oggetto della consulenza tecnica disposta.

Quel giorno il piccolo si trovava in una vasca dedicata ai bambini, quando infilò un braccio in quel bocchettone, restando intrappolato a causa dell’effetto ventosa che si creò e con la testa sott’acqua. Alcuni tra i presenti cercarono di liberarlo, senza fortuna. Fu un dipendente dell’hotel a riuscire a eliminare l’effetto ventosa e a liberare il braccino dal bocchettone. Sul posto era presente una operatrice sanitaria che prestò le prime cure, prima del ricovero al Bufalini di Cesena.

L. P.

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