diAndrea Gianni
Cronaca

Rider, protesta in bici contro i divieti

Giro tra le stazioni con tappa davanti alla prefettura: siamo uniti ed è esplosa tutta la nostra rabbia

di Andrea Gianni

Sono partiti da piazza Mercanti e sono arrivati in bicicletta sotto la prefettura in corso Monforte. Dopo un breve presidio hanno raggiunto la stazione Centrale e poi Garibaldi. Da lì hanno pedalato fino allo scalo ferroviario di Milano Cadorna, per raggiungere porta Genova e infine piazza XXIV Maggio. Un centinaio di rider ieri, nel pomeriggio, ha improvvisato una “strike mass“, un giro per le strade di Milano per protestare contro il divieto di caricare le biciclette sui convogli di Trenord e contro condizioni di lavoro "sempre peggiori". La manifestazione è stata organizzata dalla rete di rider Deliverance Milano che dall’entrata in vigore del divieto, motivato con "l’assalto" di fattorini su due ruote che renderebbe impossibile il distanziamento imposto dalle misure anti-contagi, quasi ogni giorno stanno organizzando azioni sulle strade di Milano. Proteste anche in seguito all’episodio alla stazione di Greco Pirelli, dove poco prima della mezzanotte di sabato un rider di 28 anni, Emma, è stato bloccato dalla polizia, portato in Questura e denunciato per istigazione a delinquere e oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale "Se prima eravamo sparpagliati per la città, ora siamo uniti – spiega Deliverance Milano – questo clima di tensione inaccettabile è stato creato da Trenord che ha preferito attaccare i rider al posto di riorganizzare le corse, da Regione Lombardia che non ha preso parola sulla vicenda e dalle piattaforme di delivery food che dovrebbero pagare strumenti di lavoro a tutti i rider in quanto siamo lavoratori subordinati e che invece scaricano il rischio d’impresa tutto su di noi, con paghe da fame e la partita Iva". La società di trasporti, nel frattempo, è al lavoro per trovare una soluzione. Si stanno svolgendo incontri anche con i sindacati Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uilt-Uil. "Abbiamo chiesto all’azienda di valutare diverse soluzioni che possano permettere il carico delle biciclette senza compromettere la sicurezza a bordo per tutti i passeggeri - spiegano i sindacati – riducendo al minimo le ricadute sul servizio in termini di qualità e puntualità. Il grande assente di questa discussione sono, come sempre, le piattaforme di delivery che non si assumono la responsabilità verso i rider attraverso la stipula di convenzioni, con compartecipazione alla spesa, per abbonamenti o parcheggi così come avviene in altri settori".

Il divieto di caricare le biciclette sui treni ha fatto esplodere quindi la rabbia dei fattorini su due ruote, che ogni giorno dalle province o dai centri dell’hinterland raggiungono Milano per trasportare cibo e altri prodotti in case e uffici. Rabbia sfociata ieri in una nuova manifestazione. Con i contenitori portavivande sulle spalle, con colori e loghi dei colossi del food delivery, i rider ieri hanno attraversato le strade di Milano, urlando slogan e mostrando cartelli. E, nella tappa in corso Monforte, hanno chiesto un intervento del prefetto per sbloccare l’impasse.