Rho, chi erano lo zio e il nipoti morti nell'intossicazione da monossido di carbonio

Shehata Hany Khamis Eskandar, 39 anni, e Asham Atef Attia, 19 , erano operai edili residenti a Milano. Avevano acquistato e stavano ristrutturando la casetta di via Ticino 15 con l’intenzione di trasferirvisi

Uno degli agenti intervenuti sul luogo della tragedia

Uno degli agenti intervenuti sul luogo della tragedia

Aveva acquistato la casa qualche mese fa e la stava ristrutturando insieme al nipote, dopo il lavoro, nelle ore libere e nel fine settimana. Era qui, in via Ticino 15 a Rho, che voleva vivere insieme alla sua famiglia. Ma è qui che il monossido di carbonio lo ha ucciso. È successo giovedì sera, le vittime sono Shehata Hany Khamis Eskandar, 39 anni, e il nipote Asham Atef Attia, 19 anni, egiziani, operai edili, residenti a Milano.

L’appartamento che stavano sistemando è senza riscaldamento e così avrebbero acceso un barbecue per scaldarsi, un barbecue probabilmente vecchio e difettoso, che li ha uccisi. Secondo quanto ricostruito dagli agenti del Commissariato di Rho-Pero, è stata la moglie del 39enne intorno alle 23 a dare l’allarme. Non vedendo rientrare il marito, dopo aver provato inutilmente a contattarlo al telefono, è andata in via Ticino. Il furgone bianco usato dal marito e dal nipote era parcheggiato davanti alla casa. Ha bussato alla porta, suonato il citofono, senza avere risposta. Ha intuito la gravità della situazione e ha iniziato a chiamarli per nome, urlando, in mezzo alla strada.

"Era disperata, l’abbiamo sentita gridare e siamo usciti per capire cos’era successo", racconta una vicina di casa. Poi è scattato l’allarme: "Mio figlio e un altro vicino di casa hanno chiamato i soccorsi". La centrale operativa del 112 in pochi minuti ha inviato in via Ticino una volante del commissariato, i vigili del fuoco e un’ambulanza. Quando la donna è riuscita a entrare ha trovato i corpi del marito e del nipote distesi a terra al primo piano dell’abitazione. Per loro non c’è stato niente da fare. Erano già morti, probabilmente da qualche ora.

Secondo gli accertamenti medico legali la causa del decesso è il monossido di carbonio respirato, un gas tanto velenoso quando insidioso. "Li vedevamo andare e venire con il loro furgone bianco da qualche settimana – racconta un vicino di casa – avevano comprato questa casa e volevano trasferirsi qui. Brava gente". Sgomento tra i residenti che conoscevano solo di vista i due egiziani, "gran lavoratori", aggiungono. I due corpi sono stati trasferiti nell’istituto di medicina legale di Milano. All’esterno della casa resta il furgone bianco dell’operaio egiziano, il cancellone aperto e cumuli di masserizie.

La sera prima, sempre a Rho, una mamma e i suoi due bambini erano rimasti intossicati da una fuga di monossido di carbonio, in un appartamento in via Grigna 7. La donna e i piccoli erano stati accompagnati al pronto soccorso del Niguarda in codice giallo, fortunatamente non in pericolo di vita. In questo caso era stato il padre, rientrato dal lavoro, a dare l’allarme.

 

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