ROBERTA RAMPINI
Cronaca

Corso per principesse a Rho. Stefania Vadalà si difende e tira dritto

"Nessun sessismo, sarà un gioco. Gli attacchi sui social? Mi hanno fatto arrabbiare ma ho deciso di andare avanti"

Stefania Vadalà, ideatrice del Corso per principesse

Stefania Vadalà, ideatrice del Corso per principesse

Rho, 25 gennaio 2023 - Non è sbagliata l’idea. Ma come è stata comunicata. E così, dopo tre giorni di gogna mediatica, Stefania Vadalà fondatrice della “Maison degli Eventi’’ e ideatrice del tanto contestato ’’Corso per principesse’’ in un video spiega com’è nata l’idea e rassicura chi l’ha accusata di voler creare degli stereotipi. "Io sono mamma di tre figli che hanno 8, 6 e 2 anni, gioco spesso con loro e tra le tante attività imprenditoriali gestisco anche una ludoteca dove organizzo feste di compleanno e anche dei Spa-party. Le bambine amano truccarsi, travestirsi, farsi la coda o la treccia ai capelli. Ho pensato perché non farlo in compagnia, tutti insieme, in modo giocoso, con qualcuno che insegni loro come fare. Ho scelto come fascia d’età quella dei miei figli e ho scelto foto di una bambina, ma certamente non perché volevo escludere i maschietti. Ho preparato la locandina per pubblicizzare il corso e venerdì sera l’ho pubblicato sulla mia pagina Facebook. Non mi aspettavo un’apocalisse di questo genere".

Come si spiega tutti questi commenti negativi? "Probabilmente io ho sbagliato a comunicare il corso, ma è stato subito strumentalizzato. Mi hanno accusato di essere sessista, di voler creare degli stereotipi, di essermi fatta pubblicità gratuitamente. In realtà pubblicità me l’ha fatta proprio chi ha sollevato le polemiche. Chi invece prima di criticare si è informato e ha capito di cosa si tratta, ha cambiato idea. Ho ricevuto anche tanti messaggi e telefonate di chi mi dice di ignorare i commenti e andare avanti".

Quindi il corso di aprile è confermato? "Certamente, anche se non nascondo che quello che è successo mi ha fatto arrabbiare e sono stata tentata di annullarlo. Ma forse sarebbe come dare ragione a chi mi ha criticato. Il corso ci sarà, sto pensando se allargare la fascia d’età fino agli 11 anni e aumentare il numero di posti, che inizialmente erano solo una decina".

Beh, allora ci spiega cosa intende per lezioni di bon ton, trucco, portamento e camminata con i tacchi, dizione, trucco e acconciatura. "Non immaginate bambine con Jimmy Choo tacco 12, basteranno delle ballerine luminose di Elsa e Anna con tacco da 1-2 centimetri come quelle che indossano a carnevale quando si vestono da principesse o personaggi della Disney. Per dizione intendo il saper parlare bene, senza dire parolacce. Il bon ton non è saper stare seduta in modo composto a tavola e impareremo a bere un tè. Insegneremo anche a salutare in diverse lingue sempre sotto forma di gioco. Niente di noioso, nessuno di noi avrà un bacchetta in legno per punire se qualcuno sbaglia. Nessuno sarà giudicato".

Non le sembra che comunque emerga uno stereotipo di principessa? "Assolutamente no, anzi è proprio il contrario. Saremo felici di accogliere al corso bambini e bambine e di aiutare loro a trasformarsi in principi e principesse, in supereroi e super eroine, e in qualsiasi cosa vorranno essere. Per me essere una principessa non vuol dire essere frivola, stare al proprio posto e sentirsi un passo indietro agli uomini. Vuol dire, al momento buono, sfilarsi la scarpetta, togliersi la corona e iniziare a correre, per puntare dritto ai propri obiettivi e ai propri sogni". 

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