
Rete tram ripristinata al 70%: fra una settimana saremo al 90% e dove rimarranno problemi metteremo comunque bus sostitutivi". Lo sforzo collettivo messo in atto da Milano, sta fornendo a distanza di quattro giorni dal violento nubifragio abbattutosi sulla Lombardia, risultati confortanti che lasciano presagire un parziale ritorno alla normalità. A darne notizia è proprio il sindaco Beppe Sala, direttamente dal suo profilo Instagram, diventato da martedì mattina il canale preferito per rinnovare il bollettino giorno per giorno.
"Ci sono 1654 punti in città, esclusi i parchi, dove abbiamo degli alberi o dei rami caduti. In 920 di questi punti il legno è stato rimosso dalle strade ma mancano ancora 700 interventi" aveva commentato l’altro giorno l’assessore comunale alla sicurezza Marco Granelli, concludendo con delle previsioni "sulle strade contiamo di concludere gli interventi nei primi giorni della prossima settimana". Sono quasi 200 milioni di euro i danni stimati da Regione Lombardia per ripristinare le perdite ma di fatto il tran tran milanese non si è mai fermato.
I cittadini possono comunque contare su una linea metropolitana completamente funzionante - che il temporale aveva solo momentaneamente messo fuori uso nei tratti in cui la M3 sale in superficie - e una buona percentuale di tram che riesce a circolare servendosi in alcuni casi della linea elettrica: 19 e 5 sono attualmente inaccessibili, mentre la 90/91, linea che percorre la circonvallazione esterna, è attiva su tutto il percorso.
Merito delle forze che sono scese in campo immediatamente - dalla polizia, al corpo della protezione civile, ai vigli del fuoco, ai tecnici di Atm, fino ai militari - con un’organizzazione perfetta. Partendo proprio da questo presupposto l’ex assessore al commercio Franco D’Alfonso, simbolo del civismo milanese, ha rimproverato i residenti del capoluogo di non aver agito in nome del bene comune.
"A cinque giorni dal temporale molti marciapiedi sono ancora occupati da rami e fogliame. Nessuno degli user’s della città si china a raccogliere e spostare un ramo. Tutti, vecchi e giovani, l’unico gesto che riescono a fare fotografare e denunciare con e sui social. Forse occorre tornare ad un principio di realtà. Se ti cade un ramo in testa prima di fotografarlo è forse il caso che ti sposti. E così per i marciapiedi" si legge sul suo profilo Facebook.
"È possibile che non si riesca a mobilitarsi per una pulizia almeno grossolana per liberare i marciapiedi? In una non lontana emergenza, quando dei manifestanti violenti contro l’Expo misero a ferro e fuoco la città, noi Civici uscimmo nelle strade per ripulire dalle scritte e dai rifiuti. Oggi, nel cambiamento climatico, l’emergenza chiede ancora di più la presenza di ciascuno di noi. Se un albero di sbarra la strada sul marciapiede sei Civico se lo sposti e chiami il tuo portinaio o il tuo vicino per ripulire. È così che possiamo aiutarci e aiutare il Comune e la Città nella resilienza".