Rete Antiviolenza Viola in campo con i carabinieri

Forze dell’ordine, anello strategico dell’attività: "Un incontro concreto"

Rete Antiviolenza Viola  in campo con i carabinieri

Rete Antiviolenza Viola in campo con i carabinieri

Le procedure e i protocolli, i tempi di intervento in caso di emergenza e la burocrazia, l’efficacia del lavoro in rete e la comunicazione: a tutela, sempre, della vittima. Giornata di formazione "in divisa" al Comune di Melzo, al tavolo lo staff della Rete Antiviolenza Viola e, numerosi, i carabinieri delle Compagnie del bacino allargato: Pioltello, san Donato, Sesto San Giovanni. Formazione preziosa, "incontro proficuo e concreto", spiegano i protagonisti. Le forze dell’ordine, un anello strategico delle attività della rete, che opera da cinque anni (il compleanno ufficiale sarà proprio il prossimo 18 maggio, data dell’apertura del primo sportello a Cassano d’Adda) nell’area Adda Martesana, gestendo sportelli, punti d’ascolto e attività di sensibilizzazione contro la violenza. Gli incontri di formazione in collaborazione con le forze dell’ordine territoriali erano già partiti qualche tempo fa, nelle settimane scorse era toccato alle polizie locali. Un evento "unitario" per vigili e militari potrebbe essere organizzato fra non molto.

"Sono attività centrali, fondamentali, per l’efficacia dell’azione - spiega Valentina Francapi, referente della rete per Melzo, il Comune capofila - . Esistono dei protocolli di intervento, questi tavoli servono ad affinarli, prevedono delle simulazioni, permettono il confronto e delle messe a punto su importantissime questioni di tempi, priorità, comunicazione fra i diversi soggetti". Una formazione frutto di un impegno supplementare assunto dai Comuni.

"Va sicuramente sottolineato - così Francapi - che queste attività sono state rese possibili dall’"autofinanziamento" deciso dai quattro ambiti territoriali cui la Rete fa riferimento. Diecimila euro l’anno per ambito in aggiunta ai contributi regionali, che negli anni scorsi non erano stati erogati in unica soluzione, e sono prioritariamente destinati agli sportelli e alle attività delle case rifugio. Per promuovere la rete, e per garantirle un’efficacia sempre maggiore, sono indispensabili formazione e comunicazione". Quest’ultima ormai da un anno affidata anche a una pagina social, sulla quale transitano eventi, informazioni ma anche spunti di confronto sul tema della violenza di genere e della "responsabilizzazione" collettiva. Prossimo appuntamento il 20 maggio, allo Spazio Sfera di Bussero, per un concerto "dei cinque anni", il cui ricavato sarà devoluto alle attività della rete. M.A.

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