
Il liceo classico Manzoni in via Orazio a Milano
Milano, 24 ottobre 2020 - Almeno la media del nove e la residenza in centro a Milano: sono questi due dei requisiti per essere ammesso al liceo Manzoni dal prossimo anno scolastico. Il motivo - si legge nei criteri di ammissione alla prima del 2021/2022 - è l'emergenza coronavirus: da un lato gli spazi sono pochi e quindi si potranno fare solo otto classi, dall'altro gli studenti che già ci sono, soprattutto quelli che sono ora in prima, avranno bisogno di essere "riorientati" e quindi "è bene cercare di accogliere nelle classi prime quegli studenti che, ragionevolmente, e prevedibile siano molto motivati e non bisognosi di un eventuale riorientamento".
Due quindi i requisiti per potersi iscrivere in uno dei licei più blasonati della città: uno meritocratico (ovvero la media del 10 o del 9 in seconda media in italiano, matematica e inglese) e uno territoriale. Sarà data la precedenza infatti ai ragazzi con media alta che abitano in zona 1, quella dove si trova la scuola, ovvero in pieno centro. A seguire le zone più vicine. Il consiglio di istituto ha approvato le nuove norme con 15 voti favorevoli e 4 contrari ma a non tutti gli studenti la novità è piaciuta. Per questo oggi, ultimo giorno di scuola in presenza in Lombardia dove da lunedì riprenderà per tutte le superiori la didattica a distanza, hanno organizzato un picchetto informativo e di protesta.
"Troviamo inammissibile - hanno spiegato sui social del Collettivo politico Manzoni - che una scuola Pubblica, che dovrebbe essere accessibile a tutti e a tutte, ponga così spudoratamente un limite alle iscrizioni". Evitato un corteo per non creare assembramenti, i ragazzi si sono messi distanziati lungo il corridoio della presidenza e una delegazione è stata ricevuta dal vicepreside. "Il tema del sovraffollamento, che ormai non può più essere ignorato - hanno spiegato -, rimane solo ed esclusivamente di facciata, grazie ad una mossa strategica pensata per portare il nostro Liceo ad essere sempre più vicino all'ideale scuola dell'eccellenza" ma "non vogliamo una scuola elitaria che vede i suoi studenti e le sue studentesse come semplici trofei di cui potersi vantare, lasciando indietro chi non ha avuto la possibilità di ricevere un'istruzione che concedesse una media dell'8 o chi ha bisogno di più tempo, di maggiore esperienza, chi crede non siano i voti a determinare le proprie capacità".