La Cassazione: Renato Vallanzasca deve restare in carcere

Respinto il ricorso per ottenere la libertà condizionale o la semilibertà

Renato Vallanzasca

Renato Vallanzasca

Roma, 19 maggio 2021 - Non si aprono le porte della cella del penitenziario di Bollate, per Renato Vallanzasca. L'ex bandito della Comasina condannato al carcere a vita per più delitti resterà in carcere. Lo ha deciso la Corte Cassazione che ha respinto il ricorso presentato dalla difesa di Vallanzasca che è detenuto nel carcere milanese di Bollate. Il verdetto degli ermellini è stato depositato oggi e conferma la decisione emessa dal Tribunale di sorveglianza di Milano lo scorso 23 giugno. Vallanzasca - che ha 71 anni - aveva chiesto la libertà condizionale o in subordine la semilibertà. 

L'ultima condanna di Renato Vallanzasca è del 24 aprile 2015, quando la Corte d’Appello di Milano confermò i 10 mesi di reclusione per il furto  in un supermercato due paia di mutande, concime per le piante e delle cesoie. All’ex protagonista della mala milanese tra gli anni Settanta e Ottanta era stata inflitta la stessa pena il 14 novembre 2014  dal giudice Ilaria Simi De Burgis. Vallanzasca, che nella vita ha riportato 4 ergastoli e condanne a 296 anni di carcere, con l’arresto per tentata rapina impropria nel luglio 2014 si era visto revocare la semilibertà di cui godeva dall’ottobre 2013 (usciva per lavorare durante il giorno e tornava in carcere a dormire).

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